Il “Pont del diaol”, sull’Altopiano di Brentonico, è un luogo affascinante, inserito anche nella guida scritta dallo studioso Alessio Bertolli, con l’aiuto del padre Luciano, per conto del Comune.
Il percorso di quattro chilometri dal pont della Sega a Seandre al “Pont del diaol” è disseminato di mulini, segherie e fucine. Il torrente Sorna di Brentonico in questo tratto scorre in una gola molto profonda, con sponde impraticabili.
Il “Pont del diaol” vale una visita perché qui il torrente precipita in una forra profonda una trentina di metri, per poi sparire sotto un ponte naturale di roccia chiamato Pont de prea zonta.
“Probabilmente si tratta di un enorme masso caduto in tempi remoti sull’alveo del torrente”, spiega Luciano Bertolli, grande conoscitore dell’ambiente brentegano. “Più a valle ci sono grotte con stalattiti e stalagmiti e le gallerie dismesse delle cave di carbone, attive dagli inizi del 1.800 fino agli anni venti del secolo scorso.”
Il carbone estratto serviva per azionare le locomotive a vapore della neonata ferrovia del Brennero e le caldaie a vapore delle filande della Vallagarina.
Il ponte, costruito in pietra ad arco a tutto sesto, è lungo 13 metri ed è largo 4. Probabilmente nella forma attuale fu costruito verso la metà del 1.600. Attualmente vi passa una mulattiera che serve i boschi della forra. “Il ponte mette in comunicazione Brentonico e Corné per la via più breve, senza fare il giro da Sorne”, precisa Bertolli.
“Anticamente era molto importante, perché serviva per il passaggio dei soldati, di dame e cavalieri e delle vettovaglie dal castello di Dosso Maggiore a castel Saiori”. Sul ponte c’è un antico capitello con croce eretto allo scopo di tenere lontano il diavolo, secondo la leggenda, padrone di quella zona. Vi si può accedere da Cazzano attraverso i 40 ettari di vigneti di località Mazzolt, o da sotto Crosano, prima di arrivare alla chiesetta di S.Antonio in località Scale, o da Corné.
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