La recente quarantena ci ha dato modo di dedicare più tempo a noi stessi, di approfondire le nostre passioni, di discernere i nostri obiettivi e le nostre esistenze. In poche parole di mangiare come se non ci fosse un domani e sfogliare compulsivamente le liste delle serie tv da vedere.
Tra le più curiose, una serie disponibile su Netflix da inizio aprile che già dal titolo sembra poter colpire le corde delle emozioni di noi appassionati di ciclismo: Dietro la prossima curva (El dia menos pensado). Eusebio Unzué è il direttore d’orchestra del progetto, che appare non appena il sipario si apre. Il General Manager del team Movistar è da più di quarant’anni una colonna portante del ciclismo spagnolo ed internazionale, capace di scoprire campioni e costruire squadre composte da nomi da far tremare i polsi agli avversari, su tutti Pedro Delgado e Miguel Indurain. In questa opera prima Unzué decide di accompagnarci e farci conoscere lo spirito, la forza e soprattutto i retroscena della Movistar, durante tutta la stagione World Tour 2019. Ciascuno dei ciclisti in squadra ha il suo obiettivo e tutti vengono presi in esame durante i 6 episodi di questa interessante stagione, a partire dalla figura di Valverde, campione del mondo a 38 anni, passando per le classiche monumento e arrivando ai grandi giri (Giro d’Italia, Tour de France e Vuelta de Espana).
Netflix confeziona un pacchetto singolare e senza precedenti. Non è solo mero storytelling al servizio dello sport, volto ad enfatizzare e far affezionare lo spettatore, ma è un racconto, un diario personale di una delle più prestigiose squadre World Tour del ciclismo internazionale. In questi sei episodi si racconta il bello e il brutto di una stagione che ai tifosi ha lasciato numerose perplessità, sulle quali verranno fornite delle risposte che dall’esterno nessuno avrebbe potuto immaginare.
Il 2019 è stato un anno pieno di aspettative per il team spagnolo: avere in squadra il campione del mondo ha posto fin da subito l’asticella degli obiettivi molto in alto, a caccia di quel Giro d’Italia che sulla bacheca iberica mancava dal 2014. Poi il Tour, ancora un sogno lontano, e la Vuelta, la corsa di casa per la Movistar, che è stata una lotta senza quartiere.
Con le sue telecamere la casa di produzione americana ci permette di assistere alle dinamiche interne alla squadra spagnola, mettendo a nudo un’umanità difficile da cogliere dalla televisione durante le gare. Dietro la prossima curva si concentra sopratutto sui protagonisti, sugli uomini del team. Dalle ansie di Valverde ed il peso del suo ruolo alle aspettative di Landa costretto dalla strada a diventare gregario e cedere il passo, dalle illusioni di Quintana fino alle incomprensioni tra i preparatori atletici e le nuove future promesse.
Il viaggio è così profondo che una volta giunti alla fine sembra non bastare, entrare così all’interno del mondo del ciclismo, come non lo si era mai fatto prima, permette di sentire la passione per le due ruote ancora di più sulla propria pelle. Il consiglio più vivo quindi è quello di lasciarsi catturare, agganciare i pedali e saltare su questa sella fino a che non si arriva al traguardo, perché in fondo tutto può cambiare, Dietro la prossima curva.
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