Nelle scorse settimane si è svolta una serata a Borgo, presso la sala Paternolli in municipio. Con il presidente Nadia Armelo tantissimi volontari in sala, molti genitori arrivati da tutta la valle. “Valorizzare le abilità dei ragazzi disabili è la nostra arma vincente”, ha ricordato una mamma. “E l’agricoltura fatta con e per i nostri figli è una vera opportunità per la Valsugana”.
Ora bisogna colmare un vuoto legislativo in materia di agricoltura sociale. L’obiettivo è di dare vita ad una azienda dove spazi e coltivazioni possano diventare luoghi dove operatori e persone svantaggiate possano parlare, scrivere, riflettere e prendersi cura delle piante, aprendo un canale privilegiato di comunicazione con la terra e i vegetali. Un percorso per migliorare le persone con una valenza terapeutica: contribuendo alla coltivazione delle piante, infatti, nel contempo si riesce a ripristinare un equilibrio individuale e sociale della persona, spesso rotto da condizioni di disagio o di svantaggio.
Da tempo il “Gaia” collabora con Naturalmente Trentino (in sala Sabrina Verde e Bruno Pecoraro), il soggetto a cui la fondazione De Bellat ha affidato la gestione dei terreni (circa 6 ettari) a Castelnuovo. In dirittura d’arrivo una cooperativa sociale (ne fanno parte cinque aziende agricole di Spera, Villa Agnedo, Ivano Fracena e Borgo) per un percorso promosso in collaborazione con Arte Sella, i tre Ecomusei della Valsugana e la supervisione dell’Associazione Agraria di Borgo.
Nei mesi scorsi, a più riprese, sono state organizzate visite alla fattoria didattica “La Conca d’Oro” di Bassano del Grappa per definire i dettagli dell’iniziativa che coinvolge anche la Comunità Valsugana e Tesino, la Fondazione De Bellat e Acli Terra, con il presidente provinciale Flavio Sandri che fin dall’inizio ha sostenuto e appoggiato il progetto avviato in Valsugana. Anche il Bim farà la sua parte, come ribadito in occasione della riunione di Borgo dal vicepresidente Stefano Pecoraro, così come l’Associazione Amici del Cavallo.
Il presidente della Fondazione Trentina per l’autismo Giovanni Coletti ha sottolineato l’importanza di fare impresa sociale e Marcello Poli ha dato la disponibilità del gruppo per sostenere il progetto nel ritiro dei prodotti e nella loro commercializzazione sulla rete di vendita sia in Trentino che in Alto Adige. “Seminare, coltivare e vedere poi i frutti del proprio lavoro aiuta a responsabilizzarsi, a riacquistare fiducia nelle proprie capacità, riconquistando il concetto di temporalità che spesso, nel mondo del disabile, si ferma inesorabilmente al momento dell’handicap, dell’incidente o delle esperienze trascorse”, è stato ricordato.
Ecco perché, anche per il gruppo Gaia, la fattoria didattica in località Spagolle a Castelnuovo diventa un vero e proprio laboratorio d’insegnamento all’aperto.
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