Obiettivo raggiunto! La Commissione provinciale per il referendum propositivo di un Distretto Biologico Trentino ha verificato la validità delle firme raccolte deliberandone regolarità e numero ampiamente superiore al minimo previsto dalla legge provinciale.
Il 17 marzo erano infatti state consegnate 12.848 firme certificate, ma dalle verifiche è risultato che il numero reale è ben più alto (14.980) . Di queste, un quarto proviene dalle Segreterie dei Comuni, dove i firmatari si sono recati nonostante l’impegno che questo comportava, a dimostrazione della loro forte motivazione.
“Siamo molto soddisfatti e grati che la proposta abbia incontrato l’interesse e la fiducia di così tante persone!”, scrivono i promotori in un recente comunicato. “E ora stiamo ricominciando, proponendo alle realtà del mondo produttivo di incontrarci per iniziare a ragionare assieme in vista del referendum, di cui non conosciamo la data ma che richiede un intenso lavoro di preparazione, di informazione e di sensibilizzazione”.
La proposta di agire nella direzione di un Distretto Biologico – per altro – è ancora più indifferibile alla luce delle correlazioni, messe in evidenza da numerosi scienziati, tra le aggressioni all’ambiente e alla biodiversità e la diffusione in tutto il mondo di virus sconosciuti e pericolosi, non ultimo il Covid 19.
“Quale occasione migliore che riflettere fin da subito a come essere migliori gestendo le attività economiche nei vari settori in modo da costruire, seppure gradualmente, un diverso rapporto con la natura e con la Terra?”, si chiedono ancora i promotori del referendum. “Un rapporto che rispetti tutte le forme di vita e che testimoni la nostra consapevolezza di non essere padroni bensì inquilini di un Pianeta che è il risultato dell’azione e delle relazioni di tutti i suoi organismi viventi. Il nostro referendum propone questo ai consumatori e a tutte le categorie economiche e produttive”.
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