Apri Facebook dallo Smartphone per controllare che cosa succede in questo “tempo da virus”. Scorri con il dito dal basso verso l’alto dello schermo, movimento ormai diventato usuale e automatico, e leggi. Notizie di ogni sorta, da ogni fonte: “Tutti in casa: le librerie organizzano consegne e domicilio “, “Allarme mascherine finite”, “Per gli italiani ogni scusa è buona per chiudere tutto” e poi… ecco che appare un post con il volto di don Giorgio Cavagna, parroco degli Altipiani Cimbri, e una scritta “primo incontro”.
È un link che ti porta su Youtube, un click, un “touch” su play e il parroco entra nella tua casa e con la sua voce discreta ma decisa ti dice “buonasera”.
Ti invita alla preghiera quaresimale, certo; ti dà informazioni utili, certo; ma soprattutto fa qualcosa che nessun altro ha fatto per le genti degli Altipiani: porta tra le quattro mura dell’isolamento forzato una presenza viva, quella di Gesù. Tra una parola e l’altra, ciò che scatta nel cuore e nella mente di ognuno è un messaggio più energico e più chiaro degli altri: “Non sei solo!”
“Ho deciso di mettermi in gioco – dice don Giorgio – per tenere unita una comunità che non potrà vedersi, incontrarsi a Messa, a catechesi, durante la via Crucis. Tutti i programmi e i lavori della Quaresima non si realizzeranno, ma da Guardia a Luserna desidero che tutti sappiano: il vostro parroco c’è e il venerdì salta fuori!”.
Don Giorgio illustra quindi il “programma social quaresimale” che prevede tre appuntamenti principali: il mercoledì con riflessioni, il venerdì con la preghiera e per la domenica annuncia un pensiero sul Vangelo del giorno e ricorda che sarà possibile assistere alla messa trasmessa in televisione. “È un’occasione per riscoprire il valore del ritrovarsi per pregare assieme, è un digiuno per desiderare il valore della comunione e dell’unità. Andiamo quindi avanti con fiducia, che il Signore ci accompagna, oggi e sempre”.
Il valore di queste parole, del buongiorno, della preghiera. Il valore di uscire la mattina, accompagnare i bambini alla fermata del pulmino che li porterà a scuola. Il valore di passare un attimo al bar prima di correre in ufficio o andare in cantiere. Il valore di fare una passeggiata in paese, nei boschi di conifere o nei prati che presto torneranno in fiore.
Mai come ora pensiamo alla nostra vita di prima, sottovalutata spesso, perché troppo occupati, forse, a lamentarsi del “brodo grasso”. Ed ora cinque minuti con Don Giorgio, sono pochi minuti, ma per chi vive il distacco e la paura di questo tempo, sono come una ventata di aria fresca, come una visita reale di un caro amico che viene a trovarti, si siede accanto a te, ti chiede come va e sorridendo ti dice “Andrà tutto bene!”.
Prendiamo quindi questo tempo e riempiamolo di valori, in attesa di ricominciare quella vita vera, autentica, che Gesù ci chiama da sempre a fondare su criteri di semplicità, bontà d’animo e solidarietà.
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