Prendiamoci cura del Creato, nella Settimana Laudato si’

Un frame del film documentario “Il sale della terra” di Wim Wenders

Domenica 24 maggio, Ascensione del Signore, è Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, ma è anche il punto di approdo della Settimana dedicata ai 5 anni dell’enciclica Laudato sii. L’invito a prenderci cura del Creato arriva sempre da papa Francesco: perché il grido della terra e il grido dei poveri non possono più aspettare. Le due vie s’intrecciano, il tempo dilatato della narrazione e della memoria incontra il tempo che si è fatto breve e chiede l’azione, soprattutto chiede di sostituire l’azione dello sfruttamento con quella della cura.

Allora, in preparazione all’evento che domenica riunirà sul canale Youtube 6 voci autorevoli attorno al tema “Una lettura ragionata per un’azione concreta”, ecco alcune proposte cinematografiche per sintonizzare mente e cuore.

Partiamo da Papa Francesco, un uomo di parola di Wim Wenders, un faccia a faccia, cuore a cuore tra il papa e lo spettatore sull’urgenza di aprire gli occhi e gli orecchi per vedere e sentire l’altro, per capire che c’è tanto da fare e dobbiamo farlo insieme.

Ascoltare “il grido silenzioso della nostra casa comune”, della terra contaminata e malata, l’invito del papa è anche l’anima di un film della Pixar-Disney del 2008 che vale la pena riscoprire con tutta la famiglia: Wall-E, il robottino spazzino rimasto solo sulla terra a smaltire le montagne di rifiuti che l’hanno resa inabitabile e insieme a raccogliere la memoria di quella che è stata la vita sulla terra, coltivando la speranza di incrociare sguardo e mani con l’altro da sé.

Il grido della terra non è separabile dal grido dei poveri. Lo racconta in modo spettacolare Trash di Stephen Daldry. A Rio de Janeiro, un’intera favela vive sulla discarica, adulti e bambini ridotti a rifiuti da una società costruita sul consumo e sullo scarto. Ma da tre ragazzini parte la rivoluzione, l’annuncio che una nuova terra è possibile, dove la corruzione e l’ingiustizia sono il vero rifiuto tossico da eliminare. E il manifesto di questa rivoluzione è la Bibbia. Dai 13 anni in su.

Per il pubblico adulto, invece, l’interconnessione profonda tra i mali della terra e quello degli uomini passa attraverso l’esperienza professionale e umana di Sebastião Salgado, raccontata ancora da Wim Wenders nel film documentario Il sale della terra, un’esperienza totale che tocca i poli opposti, della distruzione ma anche della rigenerazione possibile. Nei giorni della pandemia, l’azione da collegare alla visione è quella di rispondere all’appello lanciato dal fotografo brasiliano a difesa dei popoli indigeni dell’Amazzonia, esposti al rischio di estinzione. Lo si trova in internet.

Venendo all’oggi e alle azioni di salvezza che ognuno può compiere, è imperdibile per tutti l’esperienza di Molly e John Chester, blogger di cucina lei, fotografo naturalista lui, che riescono a far rinascere dalle colline desertificate della California un ecosistema naturale perfettamente integrato: La fattoria dei nostri sogni (2018), un documentario che ha la presa di un film di narrazionee la potenza di un sogno che si avvera.

Per concludere, ma l’elenco sarebbe ancora lungo, la novità di casa Netflix: Il ragazzo che catturò il vento di Chiwetel Ejiofor (2019) che racconta la storia vera di William Kamkwamba, un tredicenne del Malawi all’inizio del Duemila che riesce ad opporsi alla desertificazione del proprio villaggio, costruendo una pompa eolica per l’irrigazione dei campi.

Nel sito di Noi Trento, le schede dei film.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina