A Pergine, resiste intatto un buco verde, l’Orto Fontanari

L’Orto Fontanari a Pergine
Pergine negli ultimi cinquant’anni ha fatto segnare uno sviluppo edilizio consistente, ampliandosi soprattutto nella parte nord, verso il Fersina, ma anche, fin dove possibile nella zona centrale dove sono sorti alcuni edifici moderni che hanno saturato praticamente tutti gli spazi disponibili. Contemporaneamente l’amministrazione comunale è intervenuta via via a regolare urbanisticamente le aree, con la realizzazione di parcheggi e arredo urbano adeguato ai tempi.

È rimasto intatto tuttavia, e sembra resistere ad ogni assalto, un pezzo di verde che si trova tra il “serpentone” di via Pennella, via Crivelli, via Chimelli e viale degli Alpini. Si tratta di quello che da sempre è chiamato “orto Fontanari”, che è costituito da un ettaro di vigneto regolarmente coltivato e che potrebbe costituire dal punto di vista urbanistico un prezioso elemento di comunicazione tra il centro storico e la parte nord, ora raggiungibile o da via Pennella o nella parte alta dal “Marcadel”.

I tentativi di riutilizzo dell’area sono stati frequenti, con le proposte di vari professionisti, ma anche con qualche intervento del Comune. Tra gli ultimi ricordiamo le “Idee per il centro di Pergine” del 2005, un concorso chiuso con relativa mostra che aveva quale area di riferimento proprio l’ampio spazio tra piazza Gavazzi e la chiesa arcipretale, al centro della quale è stato poi realizzato il teatro comunale che confina proprio con l’Orto Fontanari. Pur non essendoci stati vincitori, qualche idea interessante era emersa, ma poi tutto era caduto nel silenzio.

Successivamente due professionisti, gli architetti Ruello e Mesco, avevano elaborato un progetto di sviluppo edilizio dell’Orto Fontanari, con una previsione di oltre 30 mila metri cubi di edilizia. L’amministrazione comunale guidata da Corradi era intervenuta proponendo l’applicazione della perequazione edilizia: quasi metà dell’area (quella centrale, alle spalle del teatro) da trasferire alla proprietà pubblica, in cambio la possibilità di edificare lungo via Chimelli e via Pennella.

Suggerimento che i due professionisti hanno accolto, presentando in giunta un nuovo progetto che prevede anche al centro dell’area pubblica la costruzione della biblioteca, che in questo momento sarebbe prevista nell’edificio ex Andreatta a fianco del teatro, che il Comune ha già acquistato. Un edificio di quattro piani, con sotto un ampio parcheggio; l’attuale edificio destinato a biblioteca verrebbe semplicemente demolito, realizzando al suo posto un ampio accesso alla biblioteca (e al parcheggio sotterraneo), che potrebbe poi proseguire (pedonale) verso via Crivelli. In questo modo – sostengono i progettisti – teatro, biblioteca, gli edifici ai lati (con negozi, attività varie, uffici, abitazioni) verrebbero valorizzati e l’intero centro rivitalizzato con accessi al centro storico. La biblioteca potrebbe contare su 3.800 metri quadri (ora sono previsti 2.500) e 20 mila metri cubi (ora sono 11.500).

Progetti che si intersecano anche con iniziative e prospettive di un altro professionista perginese, l’ing. Pallaoro, proprietario di varie zone attorno all’Orto Fontanari, tra cui anche l’ormai defunto teatro tenda, che dovrebbe essere demolito a spesa del Comune e che insiste su zona edificabile.

Sono sicuramente momenti difficili dal punto di vista economico, ma proprio in queste circostanze si potrebbe guardare oltre il contingente e studiare soluzioni che possano avere un futuro. Da qualche anno Pergine è diventata “città”, ma da molti anni si è perso anche il gusto e il coraggio di guardare alto.

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