La Repubblica Moldova è una delle regioni più povere d’Europa. Nella capitale Chisinau opera da poco più di dieci anni suor Rosetta Benedetti, originaria di Segonzano. La sua congregazione, le Suore della Provvidenza, ha in gestione un centro sociale e pastorale di proprietà della diocesi, rivolto in modo particolare agli anziani, oltre che ai bambini e alla famiglie. Dalla testimonianza della comunità delle suore della Provvidenza di Chişinău emerge il quadro di una società dove la povertà è di casa, ma capace comunque di gesti di solidarietà e vicinanza.
Accanto al servizio della mensa per anziani e della scuola materna, anche quest’anno abbiamo lanciato la campagna ”Stivali per chi non ne ha”, grazie alla collaborazione del personale della Casa della Provvidenza, delle anziane della mensa che frequentano il nostro centro diurno e di un gruppo di giovani volontari assieme all’assistente sociale del nostro centro.
L’iniziativa ci ha viste coinvolte da metà novembre a tutto il mese di dicembre. In più riprese sono stati fatti dei biscotti tipici natalizi, con l’aiuto del personale e noi suore, le signore del centro diurno hanno preparato dei calzini di lana a ferri, i giovani hanno realizzato dei bigliettini e lavoretti natalizi. Tutte queste cose sono state vendute in due domeniche davanti alla Cattedrale romano cattolica di Chisinau, al centro FIDES e nella nostra scuola materna ai genitori dei bambini. Inoltre il gruppo dei volontari, il parroco ed una di noi hanno imparato delle “colinde” – canti tipici natalizi – e si sono recati in alcuni ambienti della città, in seguito hanno raccolto delle offerte sempre per raggiungere la somma necessaria per l’acquisto di stivaletti.
Alla fine di dicembre 2019 un gruppo accompagnato dalla direttrice del centro si è recato in un paese povero nel sud della Moldavia, Zirnesti, a portare regali a un gruppo di bambini delle elementari che vivono in situazioni di grande povertà, non solo materiale ma anche morale ed affettiva. Si trata di famiglie socialmente vulnerabili e numerose, dove spesso la mamma non lavora oppure è in carcere, e quello che guadagna il padre (quando c’è) è troppo poco.
I bambini aspettavano con trepidazione il nostro arrivo, davanti alla scuola elementare del paese; il gruppo dei giovani volontari li ha intrattenuti con giochi e canti. Alla distribuzione dei pacchi, che oltre agli stivali contenevano anche frutta, dolcetti e materiale didattico, ha pensato il nostro parroco, vestito da Babbo Natale. La gioia dei bambini era indescrivibile: sono creature che non conoscono il calore di una famiglia, l’abbraccio della mamma, la sicurezza di avere un padre che li protegge e non fa mancare loro il necessario per una vita serena, armoniosa ed equilibrata. Sembra impossibile che esistano ancora in questo mondo creature costrette a vivere nella miseria, nel sacrificio e nell’abbandono, senza una famiglia.
Nel frattempo, alcuni adulti si sono divisi in due gruppi e hanno visitato gli anziani soli ed abbandonati e le famiglie che vivono in estrema povertà. A questi è stata offerta una borsa spesa sponsorizzata dall’Ordine dei Cavalieri di Malta rappresentato dall’Ambasciatore Petre Canisio. E’ quasi impossibile descrivere la gioia di queste persone dimenticate dai loro cari e da quelli che dovrebbero garantire loro un’esistenza dignitosa. Nonostante tutto, li tiene in piedi la grande fede che hanno nel Signore della vita, certi che Lui non li abbandonerà mai.
E’ difficile esprimere a parole ciò che si è vissuto in questa giornata, entrando nelle case degli anziani, molti dei quali ammalati e soli, stupiti che qualcuno pensasse a loro.
L’iniziativa di offrire questo piccolo e semplice dono è diventata un gesto ed una speranza che illumina il cammino della vita, soprattutto dei piccoli e delle loro famiglie che hanno avuto l’opportunità di guardare anche ai bisogni di chi vive accanto a noi.
L’incontro dei piccoli con gli anziani non è stato solo commovente, ma una profonda esperienza di gioia, che ha arricchito tutti. Resterà nel cuore di ciascuna di noi la gioia di aver condiviso questo dono che la Provvidenza ci ha fatto vivere, nella speranza di poter continuare il cammino di carità che insieme abbiamo iniziato a percorrere.
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