Antonietta e le altre, la marcia delle donne

Antonietta Giacomelli

Ha un respiro molto trentino l’originale e atteso docufilm del giornalista Piero Badaloni proposto domenica 8 marzo da Rai Storia alle 23.30 e proiettato la sera prima al Museo MAXXI di Roma. S’intitola “La lunga marcia” e avrà una prima proiezione trentina (il Servizio Attività Culturali della Provincia ha commissionato il lavoro) nell’ambito della rassegna roveretana “Non solo mimose” (vedi pag.5): giovedì prossimo 12 marzo alle ore 17.30 sarà proiettato alla Sala Conferenze del Mart con la presenza dello stesso autore Piero Badaloni e della storica dell’educazione prof. Paola Dal Toso (docente all’Università di Verona), intervistati dal nostro direttore Diego Andreatta. Oltre al Comune, alla Biblioteca “Tartarotti” di Rovereto e al Museo Storico promuovono quest’incontro l’AGESCI e il MASCI che intendono sottolineare in particolare la figura di Antonietta Giacomelli, trevigiana di nascita ma cittadina di Rovereto per molti anni, che è stata fondatrice dello scoutismo cattolico femminile in Italia. Di lei parla nel documentario di Badaloni il direttore della Biblioteca civica di Rovereto Gianmario Baldi.

A muovere il famoso documentarista, che ha scoperto in Trentino varie testimonianze, è stata l’intuizione che fin dai primi anni drammatici della Prima Guerra mondiale le donne hanno avuto un ruolo importante e troppo spesso misconosciuto.

Molte di loro si sono messe al servizio del Paese – alcune per necessità, altre per volontà – ed hanno avuto non solo un ruolo concreto indispensabile (si pensi al lavoro nei campi o nell’assistenza sanitaria, al servizio delle tranviere nelle grandi città o delle portatrici in alta montagna) ma anche di leadership culturale, spirituale e politica. Molte di loro dopo la guerra saranno protagoniste delle campagne femminili per un’emancipazione delle donne che inizialmente passa anche dolorosamente attraverso l’impiego nelle fabbriche in lavori anche pesanti.

Il docufilm, prodotto da Land Comunicazioni, raccoglie le fonti e le testimonianze degli archivi italiani più ricchi sul tema, ma dedica ampio spazio a tre donne legate al Trentino, con le parole dello storico Quinto Antonelli: la cattolica Anna Menestrina, collaboratrice del quotidiano di Alcide De Gasperi e presidente dell’Azione Cattolica trentina, la storica solandra Bice Rizzi che sarà arrestata come spia nel 1915 e appunto l’educatrice Antonietta Giacomelli, giornalista e scrittrice, terziaria dell’Ordine francescano, pioniera dello scoutismo femminile a Rovereto anche in una prospettiva di laicità.

Una donna molto aperta, dialogante, che crede nella forza del femminismo pratico (durante la guerra si mise al servizio come infermiera) e ha fiducia nell’emancipazione delle donne sulla base della dignità della persona umana. Si troverà a fare i conti col fascismo ma diede lasciò una traccia profonda nella cultura roveretana e italiana.

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