Mancano poco più di due mesi al trentatreesimo Torneo Internazionale “Città della Pace”, ma un risultato lusinghiero, l’evento sportivo simbolo della Pasqua roveretana, l’ha già ottenuto.
Sono ben 160, infatti, i giovani, non solo di Rovereto, che si sono resi disponibili a collaborare come volontari all’organizzazione della manifestazione calcistica in programma, quest’anno, dal 10 al 12 aprile.
Un numero record per lo “Junior Team”, la piccola grande famiglia di studenti che, dal 2013, cura i settori dell’accompagnamento, della logistica e della comunicazione.
“Le richieste sono sempre di più e ogni anno restiamo stupiti in positivo dal contributo fondamentale degli studenti volontari”, ammette il presidente del Comitato Organizzatore, Cristian Sala.
Per iscriversi all’ottavo progetto – oltre ad autovalutarsi su competenze varie (da quelle linguistiche e di problem solving a quelle relazionali e informatiche, passando per l’abilità nell’animazione) ed a raccontare eventuali precedenti esperienze di volontariato – ragazzi e ragazze erano chiamati soprattutto a esprimere la loro motivazione, dichiarando obiettivi ed aspettative in un video di 45 secondi.
Entro il 14 febbraio, sul sito del Torneo, verrà pubblicato l’elenco dei circa 110 selezionati per l’edizione 2020.
Dalle schede di adesione – fa sapere intanto il responsabile della comunicazione della kermesse lagarina Alessandro Bazzanella – si evince che il 72% degli iscritti sono donne, un dato in linea con gli anni scorsi e che conferma la forza trainante femminile dello “Junior Team”.
Dei 160 partecipanti, quasi un centinaio proviene dal Liceo “Antonio Rosmini”, al quale si uniscono l’Istituto “don Milani”, il Liceo “Fabio Filzi” e l’ITET Fontana. Le terze e le quarte sono, invece, le classi più rappresentate.
Alcune domande arrivano anche da due scuole di Trento: il Liceo linguistico “Sophie M. Scholl” e l’ITT “Michelangelo Buonarroti”. Alla riuscita della competizione cooperano, inoltre, 15 studenti universitari.
Spunti altrettanto interessanti li fornisce l’autovalutazione delle competenze: la maggior parte dei giovani ritiene di avere “buone” o “alte” capacità sia di problem solving sia relazionali. Ma c’è pure chi si è messo in gioco senza nascondere le proprie debolezze in un campo o nell’altro.
La voglia di dare un aiuto concreto a un appuntamento ormai simbolo della città della Quercia resta uno dei motivi dominanti. “Ho sempre visto questo evento come spettatrice e vorrei poter far parte del gruppo di volontari che lo rende possibile, prendendomi una piccola fetta di responsabilità”, ha messo nero su bianco, ad esempio, una 16enne studentessa del Liceo “Rosmini”.
Da segnalare, altresì, come il 65% dei ragazzi e delle ragazze si sia iscritto per la prima volta al progetto “Junior Team” e come, per un quarto degli aderenti, il Torneo “Città della Pace” sarebbe il debutto assoluto nel mondo del volontariato.
Per chi, a breve, sarà selezionato, sono previsti due momenti di formazione obbligatoria: sabato 14 marzo dalle 9 alle 17 e mercoledì 8 aprile dalle 14 alle 16.
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