Chi era Giuseppe Chiusole, spentosi il 5 aprile in casa di riposo a Nomi? Classe 1925, 94 anni, per 40 il “Beppino” ha insegnato nelle scuole elementari del Trentino con una bella parentesi nel 1966 a Mattarello dove erano radunati i ragazzi delle valli trentine che avevano perduto le scuole nella tragica alluvione.
Come maestro era una guida disponibile e amorevole e sapeva conquistare i ragazzi che gli erano affidati con mezzi vivaci, con lo sport e soprattutto attraverso un progressivo incontro con la natura in tutte sue manifestazioni. Col tempo aveva finito per dedicarsi totalmente alla solidarietà internazionale.
Notevole influenza sulle sue scelte in questo senso ebbe padre Lino Zucol di Sarnonico, missionario in India fin dal 1948. Giuseppe Chiusole ha passato una vita nello spirito di preghiera più genuino, quello stesso spirito l’ha fatto stare vicino ai giovani per moltissimi anni sia come maestro sia come educatore e come catechista, quello spirito l’ha trasformato in originale missionario nel disagio mai finito dell’India sulle orme di Madre Teresa di Calcutta.
Proprio con l’ordine fondato da Madre Teresa si trovò spesso a collaborare. “Una volta in pensione – raccontava – sono partito nel 1990 alla volta del Kerala, la zona più a sud della nazione indiana. L’estrema povertà della popolazione del territorio visitato e alcune situazioni particolarmente drammatiche mi hanno profondamente colpito. Ho capito che si doveva fare qualcosa per aiutare queste persone”.
Da allora Beppino Chiusole si è recato nel Kerala in quindici occasioni. Grazie anche al suo contributo sono state costruite 60 abitazioni e 15 pozzi nonché una chiesa dedicata a San Giovanni Bosco. “Sento sempre nostalgia dell’India. Pensate che i ragazzi del posto mi conoscevano bene, al punto che tanti mi chiamavano papà o zio. Mi sento di dire che l’entusiasmo di quei giovani e la loro energia mi hanno fatto sentire ogni volta con qualche anno in meno”.
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