Ha preso il via il conto alla rovescia in vista del Sinodo dei vescovi sul tema “Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell'evangelizzazione” che si terrà in Vaticano dal 5 al 19 ottobre alla presenza anche di un gruppo selezionato di laici, tra i quali 13 coppie di coniugi provenienti da diversi Paesi, comprese anche zone di guerra. Il summit è stato preceduto da un dibattito globale, grazie anche ad un'indagine conoscitiva in tutte le diocesi del mondo per una consultazione dei vertici ecclesiastici, della parrocchie, di gruppi e di privati cittadini, attraverso questionari con molte domande anche sugli aspetti di maggior criticità, per così dire sensibili, dell'istituto familiare che hanno animato il dibattito e il confronto a tutti i livelli aumentando interesse e attese.
La III Assemblea generale straordinaria sinodale non chiuderà tuttavia ad ottobre, ma con una decisione senza precedenti si protrarrà, per volere di Papa Francesco reso noto al momento dell'indizione, l'8 ottobre dello scorso anno, per tappe successive, la seconda delle quali si svolgerà nell'ottobre del 2015 in modo da consentire – come ha affermato il vescovo Bruno Forte “segretario speciale” – un tempo intermedio di riflessione da parte delle Chiese locali, nella ricchezza e varietà delle loro componenti per l'elaborazione di proposte da offrire al discernimento del Vescovo di Roma. Alla conclusione della prima fase vi sarà un messaggio al popolo di Dio e un documento detto sinodale, che sostituirà le 'propositiones'. Il testo approvato verrà consegnato nella mani del Papa che ne disporrà a suo piacimento. Rappresenterà la base dell''Instrumentum laboris' del Sinodo del 2015. In base alle anticipazioni del cardinale Lorenzo Baldisseri, “segretario generale” del Sinodo che ha assicurato una discussione “aperta”, l'informazione sarà maggiormente curata e resa immediata e rapida, con l'utilizzo ampio di briefing e Twitter.
Agli “animi accesi” alla vigilia dell'evento, specialmente su certi argomenti, enfatizzati dai media, ma attesi da milioni di persone, fanno riferimento cardinali e vescovi nei propri ambiti di competenza pastorale. Nella fase di avvicinamento, si sono susseguiti in tutto il mondo gli incontri di preghiera per il buon esito dell'assise che si concluderanno alla vigilia in piazza San Pietro. Al Sinodo ha fatto riferimento anche il vescovo mons. Luigi Bressan, domenica scorsa, in occasione della giornata di preghiera di tutta la comunità ecclesiale trentina. “Synodos: il camminare insieme, come dice la parola greca, – ha sottolineato – è nella tradizione più autentica della Chiesa comunità. Si basa sul confronto per trovare soluzioni ai problemi che si pongono nel conciliare chiamata alla santità che Gesù propone decisamente ad ognuno, e il metodo dell'incarnazione, che egli stesso ha scelto come via della salvezza”. Entrando nel merito del tema sinodale Bressan ha osservato che la famiglia è innegabilmente base per la coesione sociale e lo sviluppo della società, oltre che per il benessere globale delle persone, “anzi Gesù la arricchisce con la grazia sacramentale e si modella sul rapporto tra lui e la Chiesa”. Affrontando i gradi diversi di risposta e i condizionamenti psicologici, ambientali, legislativi sociali, le lacune in essere e le tipologie diverse di matrimonio e di unioni, a seconda delle culture di appartenenza, il vescovo ha affermato che “il pronunciamento sinodale non può essere ridotto alla sola ammissione alla Comunione per tutti, né può tradire il Vangelo o abbandonare il servizio all'umanità”. Bressan si è pronunciato per una fase “esplorativa” dei lavori, la prima, rinviando le proposte all'autunno del 2015, vista la complessità della materia, fiducioso tuttavia dell'approccio “intelligente, coraggioso e pieno di amore”, di Papa Francesco.
Il cardinal Walter Kasper, autore della relazione introduttiva per il Concistoro straordinario dei cardinali (20-21 febbraio 2014) ha auspicato un Sinodo che “non sia solo una pura e noiosa ripetizione di ciò che, in modo del tutto presunto, andava detto da sempre, ma ci offra di scoprire la Grazia, che è sempre la stupenda e sorprendente novità di Gesù Cristo per la vita e la felicità del mondo e delle famiglie”. Il Sinodo, organismo voluto da Paolo VI per valorizzare la collegialità episcopale, quale segno e strumento della più ampia sinodalità di tutta la Chiesa, del coinvolgimento, cioè, attivo e responsabile di ogni fedele nella vita del popolo di Dio, avrà inizio domenica prossima in Vaticano con una solenne celebrazione, presieduta da Papa Francesco.
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