“Sono una studentessa dell'Utetd – scrive Maria Luisa – questa definizione mi fa sentire importantissima. Io pensionata, casalinga, mamma, nonna e ancora pronta a cogliere nuove informazioni, nuove amicizie, nuove curiosità e scoperte culturali”: mai frase fu più indovinata per rendere il senso di quella grande iniziativa che è l'Università della terza età e del tempo disponibile. Molto poco modestamente qualcuno l’ha definita la facoltà di "scienza della vita". L'idea l'ha data papa Francesco, che ha affermato: "la terza età è la sede della scienza della vita".
Proviamo ad entrare, in un giorno qualsiasi, nell'aula magna dell'Università della terza età e del tempo disponibile di S. Croce del Bleggio… una scampanellata e il brusio cala leggermente. Un'altra scampanellata e poi magari un'altra ancora e il silenzio scende nell'aula. E' arrivato il professore. La lavagna è pronta; il proiettore è piazzato sul tavolino. Il professore introduce la lezione. Un giorno si parla di comunicazione non verbale e di empatia, un altro di spread e di spending review, un altro di grassi insaturi e piramide alimentare, un altro ancora di Platone e di Aristotele.
Qui è vietato dire "troppo difficile!". I professori sono bravi e nessuna sfida fa paura. Va forte la psicologia, intesa come la ricerca del benessere dello spirito e quindi come un qualcosa di strettamente legato al benessere del corpo. Va forte anche l'attualità, ma l'Utetd di S. Croce si è anche lanciata in un corso non facile come quello di economia e si è accorta che è alla sua portata e che non è affatto una scienza noiosa, perché ha capito che quasi tutto quello che succede nel mondo è legato all'economia.
Non manca neppure il gruppo che vorrebbe un maggior impegno culturale nella musica e nell'arte, un gruppo che però deve fare i conti anche con chi vorrebbe meno impegno e più divertimento spiccio. Insomma le esigenze sono tante e non sono mai banali. Prova ne sia l'acceso dibattito che nasce nel giorno della programmazione. Le molte e diverse esigenze sono un segno di grande vitalità.
Il prossimo anno si tenterà un nuovo percorso, quello dell'astronomia: si inizierà con una conferenza di assaggio, ma qualcuno scommette che sarà solo l'inizio di un'avventura affascinante. Ma già quest'anno qualcuno ha lanciato una nuova sfida: quella delle giornate autogestite supplementari, per trasformare la scuola in una specie di laboratorio adattabile alle esigenze più disparate, passando di volta in volta dalla sala di proiezione o d'ascolto al circolo culturale o ricreativo. Anche perché ci si è accorti che ci sono persone che possono essere delle risorse e che sarebbe un vero peccato non valorizzarle al servizio degli altri.
Nell'ambito delle giornate autogestite, quest'anno si è dato risposta all’esigenza emersa tra alcuni iscritti di imparare ad utilizzare il computer e Internet. Un'esperienza non facile ad una certa età, ma molto utile e coinvolgente.
Valentino Zambotti
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