Per il Bio distretto della Val di Gresta si avvicina il momento della verità. Dopo un percorso di analisi e confronto durato due anni, servito anche per coinvolgere nel progetto il maggior numero possibile dei contadini, da Valle San Felice a passo Bordala, venerdì 26 settembre i soci fondatori nomineranno il direttivo pro-tempore che dovrà tenere le redini dell’associazione per i prossimi anni, dando un indirizzo concreto al sogno agricolo e turistico dell’area.
Il passo successivo, il 12 ottobre, sarà quello di confermare i vertici della nuova realtà e approvare lo statuto durante un’assemblea che si terrà al centro anziani di Ronzo-Chienis, alle 20.30. Questi due passaggi fondamentali saranno inseriti all’interno della cornice della 44^ Mostra mercato che – da più di quattro decenni passerella per le eccellenze alimentari locali – sarà inaugurata ufficialmente sabato 20 alle 15 al parco di Ronzo-Chienis e con la passeggiata al monte Nagià-Grom, con partenza da Manzano.
I soci della nuova associazione saranno i contadini di prima e di seconda che aderiranno al protocollo biologico, i rappresentanti delle amministrazioni locali e della cooperazione. Più adesione ci sarà, più facile sarà raggiungere gli scopi dell’associazione.
“C’è in gioco un cambiamento sostanziale per la valle degli orti”, spiega il presidente del comitato Mostra Mercato, Loris Cimonetti. “Partiamo da una solida base, ma ora si tratta di cambiare marcia. Nella strada percorsa fin qui abbiamo cercato di coinvolgere la gente dal basso, perché siamo convinti che le cose possano riuscire solo se c’è la giusta convinzione”.
Il “sentiero” della Val di Gresta corre parallelo a quello del dirimpettaio Altopiano di Brentonico, dove ha già mosso i primi passi il Parco naturale locale del Monte Baldo, insignito l’anno scorso della Bandiera Verde di Legambiente, riconoscimento che quest’anno è andato all’associazione Baldensis, impegnata nella valorizzazione della biodiversità montana.
In concreto, entro la fine del prossimo anno, il Bio distretto dovrà riuscire a ottenere un marchio, che sia garanzia e pedana di lancio soprattutto per i giovani agricoltori. Inoltre, una volta attivata la nuova associazione ed eletto il direttivo di nove membri, si andrà a bussare alla porta della Provincia per poter attingere agli 8 milioni di budget già previsti per lo sviluppo del settore. “L’idea del Bio distretto arriva dall’Europa ed è a quell’istituzione che dobbiamo guardare”, conclude Cimonetti. “Si parla di tutele e nuove possibilità, a fronte ovviamente di un impegno considerevole per rispettare il regolamento. È un ragionamento a lunga distanza: ci vogliono decenni perché cambi la mentalità e per questo è fondamentale coinvolgere i giovani”.
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