In tanti si sono autotassati per 4 anni, a sostegno di “Parto per fiemme”, l'aiuto alle gestanti che partoriscono in valle]
Nell'estate caratterizzata dal dibattito attorno alla razionalizzazione degli ospedali trentini e, in particolare, dei punti nascita, la val di Fiemme ha registrato una straordinaria mobilitazione a salvaguardia del reparto di natalità dell'ospedale di Cavalese. In vista del nuovo Piano sanitario annunciato dalla Giunta provinciale un gruppo spontaneo di cittadini – “apolitico e apartitico”, si tiene a precisare – si è raccolto in un'iniziativa concreta che ha portato alla costituzione dell'associazione “Parto per Fiemme”. Il 28 luglio nel corso di un'affollata assemblea a Predazzo ha lanciato l'iniziativa – diffusa con locandine in tutta la valle – per incentivare le nascite presso il nosocomio di valle: si calcola infatti che un aumento consistente dei parti porterebbe anche a scongiurare la chiusura del reparto. Originale la proposta che ha fatto parlare anche i giornali nazionali: chi sceglie di venire a partorire a Cavalese da fuori valle o da fuori provincia ha diritto a godere per quattro giorni dell'ospitalità in un albergo per 4 familiari a mezza pensione: “Accogliere una nascita è anche favorire la famiglia” è lo spirito con cui la “bellezza” di partorire sotto le Dolomiti viene reclamizzata dall'associazione, molto soddisfatta del servizio offerto a Cavalese. Oltre alla collaborazione di numerosi alberghi e realtà pubbliche, l'associazione ha chiesto ai valligiani di autotassarsi con 30 euro all'anno per quattro anni così da costituire un fondo a sostegno dei “parti fiemmesi”.
A che punto siamo? “Oltre 170 persone hanno già versato il contributo, altri lo hanno annunciato – spiega entusiasta Alessandro Arici, il dinamico form-attore padre di famiglia, che ha lanciato questa forma di sostegno alla natalità in Fiemme. “Abbiamo avuto appoggio da varie realtà anche sportive, tanto che anche il ricavato della recente partita di volley Italia-Serbia è stato girato a quest’iniziativa”, osserva Arici che tiene a precisare che i fondi raccolti vengono utilizzati anche per il potenziamento delle attività ambulatoriali del reparto, d’intesa con gli operatori sanitari, al servizio delle gestanti: “Parto per Fiemme” – conclude Arici – è la prova che, pacificamente, ma con la determinazione tipica di queste terre, i valligiani sanno farsi carico di una parte dell’onere pubblico accompagnando, anche in questo modo, i servizi di eccellenza che non possono sparire”.
Diego Andreatta
[dida: La locandina che propaganda l'iniziativa
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