Sommario
Internet, Facebook, Instagram, Twitter, WhatsApp, Telegram: web, social network e servizi di messaggistica istantanea hanno rivoluzionato il nostro modo di informarci, comunicare, metterci in contatto con gli altri. Superata, più accantonata che vinta, la fase del digital divide, che separa chi ha accesso e chi è escluso dalle tecnologie digitali, le generazioni affrontano in modo diverso il rapporto con i nuovi media. Se i più giovani, nativi digitali, li vivono come una realtà ormai integrata nel loro quotidiano, genitori ed educatori non sempre li maneggiano con disinvoltura, mentre non mancano episodi di cronaca che evidenziano i pericoli della rete.
Come in un non lontano passato è stato riconosciuto per la televisione, il negativo non sta nel mezzo, ma nel modo in cui viene utilizzato. Ecco allora l'importanza di educare ed educarci ad un uso responsabile e consapevole di strumenti che la tecnologia ci avvicina sempre più, aprendoci orizzonti fino a ieri chiusi alle nostre possibilità.
A questa moderna richiesta di formazione, TV2000 risponde con Attenti al lupo, programma in onda dal martedì al venerdì alle 19 che cerca di dare risposte a cittadini e consumatori su problemi attuali, aiutandoli ad evitare brutti incontri.
A partire dal 1° febbraio e per sei puntate speciali, realizzate in collaborazione con l’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Conferenza Episcopale Italiana e l’Università Cattolica del Sacro Cuore, il venerdì di Attenti al lupo è interamente dedicato all'educazione digitale, nella convinzione che non è mai troppo tardi per imparare ad usare al meglio le nuove tecnologie.
Ospite fisso di Giuseppe Caporaso, che conduce in studio affiancato da Melania Giacò, Pier Cesare Rivoltella, direttore del Centro di Ricerca sull’Educazione ai Media all’Innovazione e alla Tecnologia dell’Università Cattolica. Accanto a lui si alternano genitori, educatori, giornalisti, psicologi ed esperti del settore.
Ogni puntata (quelle già andate in onda si possono rivedere sul sito di TV2000) scorre per circa mezz'ora tra le domande agli ospiti in studio, anche poste direttamente dai telespettatori, e i contributi filmati che propongono interviste volanti o il racconto di esperienze su come, superato il distacco tra vita reale e vita virtuale, la rete possa diventare occasione di testimonianza positiva in famiglia, a scuola, in parrocchia. Una formula semplice che offre una prima risposta ma propone soprattutto spunti interessanti da approfondire.
Lascia una recensione