Possibile che come Dio tu non abbia in repertorio qualcosa di meglio, un po’ più di fantasia?
Perché non vuoi vincere? Un innamorato non si presenta in veste di degente di ospedale. Promette una dote e non esige una tassa. Se ti presentavi nel tuo splendore e potenza avevi tutti ai tuoi piedi, spaventati o incantati che fossero. L'ultimo dei commercianti esibisce il meglio della sua merce e si impegna in prima persona. Tu non ti sei fatto mai vedere da nessuno se non sotto la maschera e il facsimile della Natura o del mondo degli Affetti. Quale giocatore pur modesto di scacchi si fa mangiare, senza vantaggio, cavalli, alfieri e torri e tiene la regina nell'angolo?
Se permetti avevi iniziato male già con Mosè: 10 Comandamenti imposti a noi invece che 10 promesse tue a nostro vantaggio. E con quell'inizio, particolarmente infelice, "Mi dovrai amare con tutto te stesso!", pretendi di esser amato über alles e non ti sei fatto neppur vedere. Perché non impari dai nostri cacciatori di voti che promettono e ci affascinano con ciò che non hanno mentre tu nascondi il meglio che hai? Comprendo: l'umanità era così fanciulla e così poca e così lenta che non meritava impegnarsi. Ma poi con tante civiltà dell'Europa, Nord Africa e Asia che si incontravano in quella che tu hai fatto chiamare "pienezza dei tempi", ecco, quello era il momento vincente. E se non promesse, che potevano sminuirti, almeno minacce concrete con qualche anteprima di assaggio! Quello era il momento del Messia a cavallo che tutto travolge, che ci affascina tutti, ci entusiasma, ci trascina ai tuoi piedi e ci fa funzionare felici! Aveva intuito bene il Battista: scure, ventilabro, fuoco! E invece no: a cavallo di una mangiatoia e poi di una croce a farsi compatire. Al momento decisivo ti presenti con la statura graziosa, ma inadeguata, di un bambino e, ancor peggio, poni la tua firma di Dio Unico e Onnipotente su una traversina ferroviaria ante litteram. Capisco: come Creatore non ti interessava importi, soggiogarci, avere sudditi. Non ti bastava. Ma questo era il momento di avvalerti come Amore benefico. E invece no! Qual è il nuovo proclama decisivo, il bollettino della Vittoria che ti rivelerà come scelta migliore e unica?. "Beati voi poveri perché vedrete!". Aspetta e spera e intanto arrangiati a sopravvivere! Beatitudini che non beatificano i miti e gli assetati di una giustizia che non c'è e per la quale bisogna soffrire. Chi voterà per te se concludi catastrofico: "Vi perseguiteranno, insulteranno, calunnieranno per causa mia"? Parole da condannato a morte sedicente risorto. Perché insisti a volere generazioni umane tripartite tra credenti dubbiosi, atei incerti, indaffarati distratti? Avevi due modi per liberarci dal male, dalla incredulità e dalla solitudine. A modo nostro: togliendo ogni male dalla terra. (Unico modo valido). A modo tuo: lasciando il male e tentando di ricavare da ciò un maggiore e massimo bene possibile. Ma a quale prezzo! "Così tratto i miei amici" rispondevi a Teresa, quella di Avila, che apriva monasteri in mezzo a mille sofferenze. "E' per questo che ne hai così pochi" ti rispondeva quella, impertinente ma sincera. Non restare sempre con pochi.
Signore cambia, è ora di vincere! Fatti vedere. Fa che chi crede, o comunque tenta di fare il bene, sia trattato meglio degli altri. Dimostra che conviene fare il bene. Dimostra che sai dare il premio e anche subito. Dimostra che sei l'unica scelta. Il più forte. Smettila di voler essere solo Amore e volerci solo gratuiti. Questo perfezionismo non conferisce alla tua causa. Non rassegnarti a restare sempre con pochi! E' vero: tu solo hai parole di vita eterna ma fa che da subito non siano solo parole bensì fatti concreti, evidenti e probanti.
Un buontempone, che probabilmente aveva ereditato qualcosa dall'umorismo ebraico, ti giustificava dicendo che il mondo non era del tutto riuscito bene perché era la tua prima esperienza di creazione.
Personalmente ho l'impressione che tu saresti recidivo e non cambieresti modello e metodo alla seconda, terza o duecentesima edizione.
Possibile che come Dio tu non abbia in repertorio qualcosa di meglio, un po' più di fantasia? Ho sognato, questa notte, che mi rispondevi. Con pazienza e impotenza. La pazienza del forte e l'impotenza del disarmato. Forte perché ami, debole perché innamorato. Mi hai detto che non ti costerebbe niente, come fatica, mettere a posto il mondo in questo minuto. Ma che non ti interessa proprio perché sarebbe qualcosa fatta da te, da solo, che vuoi fare tutto assieme a noi, perché ci vuoi concreatori, corredentori, figli condivini, eredi affascinati dal tuo amore e capaci di contraccambiare amore, scopritori di quanto sei pazzo per noi e di quanto ci vuoi pazzi per noi, almeno tra noi, se non per te. Che mai ci scavalcherai, mai farai senza o nonostante noi. Il mondo è una sonata a quattro mani. Non ci butterai mai giù dalla sedia girevole per continuare da solo senza le nostre stonature. Le coprirai sempre cambiando le tue note per recuperare una qualche melodia. Non fracasserai mai la nostra chitarra perché è micidiale ma sempre recupererai il possibile. E alla fine della storia i due autori, tu e noi, si inchineranno, in parallelo, tra gli applausi di Angeli stupiti!
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