Sabato 19 luglio, su iniziativa della Fondazione, insieme al 29° anniversario della tragedia della valle di Stava, si sono commemorati in val di Fiemme anche i disastri delle dighe del Vajont nel bellunese del 1963 e del Gleno nel bergamasco del 1923 e i due disastri del Cermis, quello del 1976 e quello del 1998. Tre i momenti commemorativi per onorare la memoria delle vittime di queste tragedie, causate tutte dall’incuria dell’uomo.
La giornata si è aperta con la messa nella chiesa parrocchiale di Tesero a cui è seguita una silenziosa processione verso il cimitero di San Leonardo, dove le autorità religiose e civili, insieme a molti cittadini, si sono riunite in preghiera. Poco dopo, presso la chiesetta la Palanca di Stava c’è stata la cerimonia in ricordo delle vittime del Vajont, alla presenza del sindaco di Longarone Roberto Padrin e del gruppo alpini del comune bellunese.
“Il ricordo e lo sgomento per quanto accaduto sono ancora vivi e per rispetto delle vittime e dei loro familiari non dobbiamo mai dimenticare che vi è stata una grave sottovalutazione del problema da parte di chi aveva responsabilità di controllo”, ha detto il presidente della Provincia Ugo Rossi.
Il presidente ha elogiato il lavoro importante svolto dalla Fondazione Stava 1985 che ha avuto “il merito in questi anni non solo di ricordare, ma di farlo in modo educativo, lavorando ed impegnandosi affinché si possa sviluppare quella fondamentale cultura della prevenzione che potrà impedire il ripetersi di simili tragedie”. Graziano Lucchi, presidente della Fondazione, ha evidenziato la necessità di essere solidali fra coloro che hanno sofferto ed è questo concetto che ha portato a stringere, nel corso degli anni, contatti sempre più intensi con le altre comunità che hanno subito simili tragedie, costruendo insieme un comune percorso e momenti di amicizia che puntano a tradurre la memoria in un impegno concreto, come ha auspicato il sindaco di Tesero Francesco Zanon.
La giornata si è conclusa sul monte Prestavel, lungo il sentiero della Memoria, dove il sindaco di Cavalese Silvano Welponer ha scoperto un pannello informativo in cui si spiegano le cause e le responsabilità dei due disastri della funivia del Cermis.
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