Madonnina della Vigolana, ottant’anni in vetta

Per l'anniversario della posa della statua una mostra fotografica itinerante, escursioni promosse dal Consorzio Pro loco e un libro di rievocazioni di Augusto Rossetto

Con l'apertura, martedì 29 luglio nella sala delle associazioni di Bosentino, della mostra fotografica itinerante “Ottant'anni che son quassù”, prenderanno il via ufficialmente le celebrazioni in ricordo della posa, alla fine dell'estate del 1934, di una croce e di una statua della Madonna, in rame, su uno spuntone di roccia del gruppo della Vigolana.

Il programma è stato illustrato alla sede della Sat a Trento di fronte a un folto gruppo di amanti della montagna spartiacque fra la Valle dell'Adige e la Valsugana, da conquistare a passo lento – come ha dichiarato il presidente Claudio Bassetti – e che col Bondone – come spiegato da Franco Campregher presidente del Consorzio Pro loco della Vigolana – rappresenta l'inizio del santuario delle Dolomiti.

All'incontro, tra gli altri, erano presenti rappresentanti delle amministrazioni comunali di Vigolo Vattaro, Vattaro, Bosentino, Centa e Caldonazzo, comuni coinvolti nel programma di festeggiamenti. Un tradizionale ospite dall'Altopiano, Augusto Rossetto di Chiavari in Liguria, con ascendenti materni trentini, si è cimentato in un certosino lavoro di ricerca sulla storia di quella che è conosciuta e venerata come la Madonnina della Vigolana.

Oltre che nella mostra fotografica – che dopo Bosentino, sarà ospitata a Caldonazzo (5-10 agosto), Vigolo Vattaro (12-17 agosto), Vattaro (19-24 agosto) e Trento (9-21 settembre) – il frutto delle sue indagini sono confluite in un volume ricco di fotografie che scandiscono cronologicamente le vicende legate al sacro simulacro dal titolo “Ottant'anni che son quassù 1934-2014: storie, memorie e personaggi della Madonnina della Vigolana” (Geko Edizioni) con impaginazione e progetto grafico di Roberta Marchese.

I contenuti del volume che danno lustro alle migliaia di escursionisti e ai molti alpinisti che hanno fatto sosta ai piedi della guglia sulla sommità della quale è stata posta la statua della Madre di Gesù, sono stati illustrati da Enrico Valente che ha provveduto al coordinamento editoriale, segnalando il grosso contributo di ricerca dell'autore che ha dato un nome all'artista esecutore del gruppo sacro, cesellato in rame, Gustavo Benetti su progetto del figlio Livio, ed ha con un buon margine di sicurezza stabilito la data del trasporto a spalla della statua sul luogo individuato: 7 ottobre 1934, festa della Madonna del Rosario.

Rossetto ha chiamato a raccolta quanti nella loro vita si sono posti come meta la Madonnina chiedendo il loro contributo in testimonianze e altro materiale di documentazione. A corredo della dettagliata ricostruzione storica sono riprodotte circa 200 fotografie in bianco e nero e moltissimi aneddoti che confermano la grande devozione della gente della Vigolana per la sua Madonnina, sulla quale sono impresse le parole di Jacopone da Todi. “Stabat Mater dolorosa, iuxta crucem lacrimosa – Anno Santo 1933-1934”. Una delle cinque vie aperte sulla Vigolana si chiama per l'appunto “Mater dolorosa” (vedi box). L'idea era stata di don Enrico Perazzolli, parroco di Bosentino in omaggio all'anno santo indetto da Papa Pio XI.

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