Il terremoto del maggio 1976, in Friuli, parve aprire un mercato delle roulotte, ma fu per poco. Tre anni dopo la Laverda di Breganze fu acquistata dalla Fiat e lo stabilimento di Trento passò all’amministratore delegato Paolo Paoli. Presentò alle organizzazioni sindacali un piano di raddoppio delle roulotte (da 1200 a tremila l’anno) e di riduzione del personale: da 310 a 260. Era il 1982. L’anno seguente, con un passivo di dieci miliardi, la nuova Laverda dichiarò fallimento. Fra cassa integrazione e nuovi proprietari, il lavoro riprese a singhiozzo fino al 1987 quando la nuova società, Gs Laverda, chiese il concordato preventivo. L’avventura industriale delle roulotte, in Trentino, era durata meno di un quarto di secolo.
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