Przemysław Wechterowicz con le illustrazioni di Emilia Dziubak, Sorridi – Sinnos, 2015 – 34 p. – € 11,90 – Età consigliata: da 6 anni

Cosa c'è di più triste che trovarsi soli e guardarsi tristemente allo specchio e non riuscire a ridere neanche davanti ai tentativi che gli amici fanno per consolarti se la causa della tristezza è veramente importante? Niente. Lo sa bene la ranocchietta protagonista di “Sorridi” (Ed. Sinnos), che sentendosi abbandonata dalla mamma allo stagno, non ce la fa proprio a tirarsi su. La sua mamma, però, al lavoro in negozio, sa benissimo come si sente la sua piccolina. Quindi, non potendo allontanarsi, affida un suo sorriso al signor Castoro che sta andando verso il laghetto e gli chiede di farlo arrivare alla ranocchietta. Il castoro accetta volentieri. Lungo la strada, però deve fermarsi, così affida il sorriso alla signorina Lontra, che a sua volta lo passa al picchio. Comincia così la serie di passaggi che fa il sorriso di muso in muso tra gli animali: dal picchio alla volpe, dalla volpe al cane, dal cane all'orso, dall'orso all'anatra. Un'interminabile catena di “fattorini” desiderosi di far arrivare il sorriso alla ranocchia. Alla fine, il musetto della rana si illumina quando, sentendo splish splash, si gira e riconosce sul becco di Madama Anatra il sorriso della sua mamma.

Una dolce storia di sorrisi piacevolmente illustrata da Emilia Dziubak. Veramente simpatici questi animali rappresentati nel verde del bosco rallegrato dai colori dei fiori e di altri piccoli particolari. Forse non del tutto originale l'idea del “passaggio” di questo sorriso (non si può non pensare a “Un abbraccio tira l’altro” di Sandra Hornig illustrato da Valerie Gorbachev – Mondadori).

Un albo da leggere ai bambini più grandini, anche per la lunghezza del testo. Un libro che, però, si presta anche alle prime letture autonome dei piccoli lettori, visto le font Leggimi e Leggimiprima con cui è stampato e che ne rendono agevole la lettura.