La forza fragile

Parte a fine ottobre il cineforum che coinvolge 13 sale della comunità su tutto il territorio diocesano. Organizza Noi Trento con il contributo della Fondazione Caritro

Noi Trento, l'associazione che riunisce 80 oratori in Diocesi, punta per la seconda volta sul Cineforum e allarga l'iniziativa a nuove sale della comunità. Sono 13 quest'anno, da Sabbionara a Cloz, da Lavarone fino a Storo, a credere nella proposta del cinema come strumento per leggere i processi in atto nella società e cercare nuovi modi di essere comunità, in grado di farsi carico dei bisogni del tempo. Uno strumento vecchio per obiettivi attuali e urgenti. Questa, in stretta sintesi, la sfida.

A crederci, quest'anno, oltre a Noi Trento, all'Ufficio Comunicazioni sociali, alla Pastorale Giovanile della Diocesi e alla Fondazione Caritro che per il secondo anno ha concesso un contributo, è l'Associazione A.M.A. auto mutuo aiuto di Trento che ha posto all'attenzione dei promotori un'urgenza del tempo e la necessità di sensibilizzare, informare sulle risorse esistenti e attivare azioni concrete di solidarietà in risposta ad essa. L'urgenza è la fragilità sempre più diffusa delle persone, dei giovanissimi come degli adulti. Urgenza, in particolare, è il disorientamento e il vuoto esistenziale che spinge i più giovani verso forme di rifiuto della vita.

La richiesta dell'Associazione si è incontrata con uno degli ambiti di approfondimento suggeriti lo scorso anno dagli spettatori al termine della rassegna – il disagio giovanile e la difficoltà di relazione tra le generazioni – ed ha ispirato il filtro tematico del nuovo cineforum.

Quattro, anche in questa edizione, i film attraverso i quali andare a cogliere diverse facce del problema e provare a leggere in controluce la risorsa che si nasconde dentro la fragilità: La famiglia Bélier di Eric Lartigau (Francia 2014), Quel che sapeva Maisie di Scott McGehee e David Siegel (Usa, 2013), Io e te di Bernardo Bertolucci (Italia, 2012) e Il cammino per Santiago di Emilio Estevez (Usa, 2010).

Quattro film molto diversi tra loro, ma attraversati da un filo che li accomuna in modo singolare, per la tematica che riguarda in particolare la famiglia, ma anche per figure interne di racconto che strutturano un percorso significativo e coerente. Quattro opere che permettono di entrare nel problema, ma al tempo stesso, fanno leva sulle emozioni e parlano al cuore dello spettatore. A partire da La famiglia Bélier che gioca con grande leggerezza sul tema dell'handicap familiare e della resilienza adolescente, per passare a Quel che sapeva Maisie che porta all'estremo fragilità e capacità di farvi fronte, attualizzando un racconto di fine '800 di Henry James che ha per protagonista una bambina. E poi Io e te, racconto accorato sull’adolescenza, che porta la fragilità iscritta nei giovani protagonisti ma anche nello sguardo di Bernardo Bertolucci che con quest’opera, tratta dal romanzo di Ammaniti, è tornato alla regia dopo la malattia che lo ha costretto sulla sedia a rotelle. Per finire con Il cammino per Santiago, viaggio familiare di riscoperta e riconciliazione profonda tra un padre e un figlio ormai adulto.

info www.noitrento.it

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