Cristina Petit, Cosa c’è dentro la scatola?, Milano, Valentina: Giunti, 2015 – 32 p. – € 11,90 – Età di lettura: da 5 anni
Quattro bambini al parco come tutti i giorni. Voglia di divertirsi insieme scoprendo i giochi che ognuno di loro vorrà proporre. Ma oggi c’è qualcosa che catalizza la loro attenzione: una scatola chiusa, dimenticata sull’erba. “Cosa c’è dentro la scatola?” (Valentina Edizioni). I bambini cominciano a fantasticare: bulbi di fiori? un’altalena? un cartello? un regalo? Se all’inizio la curiosità e il gioco di fantasia sembrano divertire i ragazzini, dopo un po’ i quattro finiscono quasi col litigare. Per fortuna arriva l’ultimo degli amici, Bottone, che in tutta tranquillità sposta l’attenzione dal misterioso contenuto nascosto della scatola a tutto il bello e ben visibile che c’è fuori.
Un albo dal ritmo incalzante come il dialogo botta-risposta tra i bambini. Interessanti le illustrazioni: disegni essenziali a matita con leggere ombreggiature in grigio, qualche farfallina verde e arancione pallido e in mezzo a tutto la grande scatola marrone.
Un nuovo albo che, seguendo un po’ la scia di “Una scatola gialla” (Sinnos), “Non è una scatola” (Kalandraka) e “Sulla collina” (Giralangolo,) basa la propria struttura narrativa sul gioco di indovinare il contenuto di una scatola o di immaginare il contenitore come qualcosa di diverso da quello che è. Ad un altro livello, ci si legge l’intento di puntare l’attenzione sulla fantasia dei bambini, sull’importanza del gioco libero e su quanto questo modo di stare insieme sia importante per lo sviluppo delle relazioni tra i piccoli. Intento che in questi quattro albi, in modo diverso, riesce bene.
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