Anne Crausaz, Le quattro stagioni di un ramo di melo, L'Ippocampo junior 2015 – 112 p. – € 18,00 – Età di lettura: da 6 anni
“Il tempo è cambiato, finita la bella stagione, tutto gronda di umidità. Arriva novembre e la mela rimasta farà felice lo storno.” Così l’autunno in una pagina scelta a caso tra le oltre cento di “Le quattro stagioni di un ramo di melo” (L’ippocampo), opera tanto scientifica quanto poetica e di raffinata eleganza di Anne Crausaz. Che ci sia o no un melo davanti alla propria casa, non si può non essere catturati da quello che questa naturalista svizzera descrive. Una carellata di 52 bellissime immagini, 52 coppie di uccelli, un solo ramo: ciuffolotti, cardellini, picchi, cinciarelle, passeri, ghiandaie, … . Solo una tavola senza uccello, quella del rondone che non si ferma sui rami di un albero ed un’altra solo con le piume della cornacchia volata via spaventata dalla grandine.
Un anno, un ramo e tanti uccelli che vanno e vengono in una sorta di balletto naturale. Un'unità di luogo e di azione per descrivere gli uccelli e raccontare il loro modo di vivere e le loro abitudini seguendo le stagioni: il ramo di melo come un piccolo mondo di perfezione naturale.
Un modo diverso per raccontare lo scorrere del tempo attraverso le fasi di vita degli uccelli e il cambiamento del loro piumaggio. Ma non sono solo gli uccelli a cambiare: anche il ramo subisce la metamorfosi naturale che lo fa fiorire a primavera, dare frutti in estate, spogliarsi in autunno e riposare in inverno.
Un grande albo da osservare come una grande enciclopedia sugli uccelli. Un libro da sfogliare, da leggere, da guardare e chiudere per poi ritornarci e scoprire qualcosa di nuovo, per godere ancora di questi bellissimi ritratti.
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