Sono Julian, il bullo della scuola

R.J. Palacio, Il libro di Julian, Firenze: Giunti, 2015 – 123 p. – € 7,90 – Età di lettura: da 11 anni

Vi ricordate di Auggie, il ragazzo affetto da sindrome di Treacher-Collins, e della sua storia raccontata da R.J. Palacio nel romanzo “Wonder”? Il libro era scritto in modo che ogni capitolo rappresentasse il punto di vista dei personaggi, tutti tranne uno: Julian, il bullo che fin dal primo giorno di scuola ha reso a Auggie la vita impossibile. “Il libro di Julian” (Giunti), invece, è il racconto della stessa storia dal suo punto di vista: un romanzo tutto centrato sulla figura di questo bullo e sul perché del suo comportamento.

Julian non si capacita di come siano andate le cose nell’ultimo anno scolastico. Era il ragazzo più popolare della classe ma si ritrova escluso dai compagni e costretto a cambiare scuola. Solo per aver fatto delle battute! Appena arrivato, Auggie, sfigurato dalla malattia, lo aveva veramente turbato. Fin da piccolissimo, infatti, Julian aveva il terrore degli zombi e la faccia deforme di Auggie gli aveva fatto tornare gli incubi infantili. Questo alla base del suo accanimento. Julian viene sospeso da scuola quando il preside scopre i bigliettini che fa trovare ad Auggie. Un provvedimento che i genitori non hanno mai accettato, accusando la scuola di aver sottovalutato la situazione. Durante l’estate, però, Julian scopre una verità sconvolgente sulla sua nonna e questo lo aiuta a capire tante cose.

“Sii gentile, perché chiunque incontri sta combattendo una dura battaglia”. È questa la frase simbolo di questo libro. Un libro non sulla violenza, ma sul disagio, sulla paura e sugli errori da difesa. Quello che colpisce di Julian sono le chiarissime, semplici ragioni che lo spingono a tentare di allontanare Auggie dalla sua scuola. Colpiscono perché possiamo relazionarci a questi sentimenti: ognuno di noi, nel corso della propria vita, ha avuto paura e si è sentito minacciato da una situazione che percepiva come troppo grande da gestire.

Anche in persone insospettabili, gentili, amabili, la crudeltà può scattare in presenza di una minaccia. Ma un errore ammesso può anche diventare un nuovo inizio. E Julian lo impara.

120 pagine veloci e leggere anche se non così piene di sentimenti come lo erano quelle di “Wonder”. Manca un po' la forza narrativa e si percepisce maggiormente l'intento didascalico. Tuttavia, anche nonostante la semplificazione del fenomeno del bullismo, che in sé è molto più complesso di quanto appare qui, il libro risulta una bella lettura sulla diversità, sulla paura dell'ignoto e sulla gentilezza.

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