C'è chi parte solo e si ritrova a camminare con gli altri, chi spinto dal desiderio di mettere alla prova se stesso, chi per ritrovare Dio. Chi senza sapere cosa aspettarsi, eppure va.
Il Cammino di Santiago esercita il suo richiamo, spesso rivelando una "risposta" diversa da quella cercata. "Parlando" anche quando si inizia senza aver formulato alcuna domanda, come per Samantha, che viene dal Brasile e vuole lasciarsi alle spalle la depressione, o semplicemente per onorare la memoria della moglie morta come sceglie di fare il pensionato Wayne insieme all'amico Jack, il sacerdote che ha celebrato il funerale.
Le vie per arrivare alla cattedrale percorrendo gli 800 km che separano St. Jean Pied de Port, in Francia, da Santiago de Compostela, in Spagna, sono tante così come le storie che accoglie la strada. La regista e produttrice americana Lydia B. Smith ha compiuto il pellegrinaggio nel 2008 e ne ha raccolte alcune confezionando il suo primo lungometraggio – Sei vie per Santiago – un documentario in cui ha "tradotto" la sua esperienza. Una narrazione a più voci che, dopo 5 anni spesi alla ricerca di finanziamenti, ha ottenuto l'apprezzamento del pubblico non appena arrivata nelle sale.
Tomas, Annie, Misa e William, Tatiana, Jack e Wayne raccontano con semplicità il significato del Cammino, mentre la camera coglie senza invadenza pensieri e riflessioni, dubbi e scoperte, sentimenti che affiorano in superficie man mano che i chilometri percorsi aumentano e ci si avvicina alla meta, lo zaino viene alleggerito del superfluo e i piedi si ricoprono di vesciche. Ma la fatica fisica lascia spazio ad altro: la prima immagine è quella di piedi nudi che camminano, con l'obiettivo puntato all'altezza della strada, in basso, poi la regista invita ad ampliare lo sguardo al pari di quello che succede ai "suoi" pellegrini.
La dimensione di libertà vissuta a contatto con la natura – ottima la fotografia – genera un movimento più ampio, la vista si allarga, quella interiore si approfondisce. Dalla bellezza del paesaggio, spesso mostrato dall'alto, invitando a guardare in lontananza, tra campi verdi attraversati dalle strisce bianche di sentieri che conducono in piccoli paesini dall'intatta l'atmosfera medioevale, ci si immerge in quella dei rapporti umani che nascono mentre si compie insieme il percorso. Ognuno al proprio ritmo, scoprendo che a volte è necessario rallentare per sentirsi in armonia con se stessi e gli altri. Imitando la lumaca che appare in primo piano per due volte, un richiamo non casuale.
Il Cammino lo intraprendi per scelta, ma riesci a portarlo a termine se fai spazio al cambiamento: il pellegrinaggio sulle orme di Santiago fa cadere le maschere e ti trasforma ma è "un intervallo nel cammino della vita". La vera sfida è vivere il profondo senso di comunione sperimentato anche una volta ritornati a casa, concretizzando il "continuando" che il passo dopo passo ha ispirato.
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