Gill Lewis, Il delfino bianco – Milano: Mondadori 2014 – 263 p. – € 15, ebook € 4,99 – Età di lettura: da 10 anni

Dopo “Il grido del falco”, Gill Lewis, studi di medicina veterinaria, amante degli animali come dei luoghi selvaggi, ci regala una nuova incredibile storia di bestie, natura e ambiente. È la storia di Kara Wood, perennemente presa in giro da tutti a scuola per il suo problema di dislessia e la sua difficile situazione famigliare. Sua mamma, infatti, biologa marina, è scomparsa durante un progetto di salvaguardia della barriera corallina. Suo padre, disperato e pieno di debiti, sta per vendere Moana, la barca che ha ristrutturato con la moglie e, da ogni punto di vista, la cosa più preziosa che gli appartiene. È la fine del primo anno di scuola media e Kara ama staccarsi da tutto e da tutti immergendosi nelle onde che si rompono sugli scogli. Il mare è per Kara l’unico legame che sente di avere con sua madre e dal mare attende un messaggio, un segno per ritrovarla. La vendita della barca è uno smacco per la ragazzina, ma anche l’occasione che la porta a conoscere Felix, un ragazzino nuovo, computer-dipendente, da poco nella sua scuola. Felix ha una paralisi cerebrale che non gli permette di muoversi, se non nell’acqua del mare. Un giorno, una sagoma liscia e affusolata guizza fra le onde: un delfino bianco. Poco dopo, però, Kara lo ritrova ferito e separato dalla sua mamma. Solo Felix, può aiutarla a salvare il cucciolo.

Una battaglia, quella di Kara e Felix, contro gli interessi di alcuni malvagi personaggi potenti e contro il tempo per salvare la barriera corallina e la delfina con il suo piccolo. Una storia di ideali e di passioni forti, anche di rabbia. Attraverso questa esperienza Kara vince la sua personale battaglia contro se stessa, accettando la verità che sua madre non tornerà e facendo posto ad altre persone nella sua vita.

Ben scritto e molto avvincente, questo libro può agire sul giovane lettore come una sorta di “pet therapy di carta”.