Il carciofo

IL CARCIOFO. Cynara scolimus è il nome botanico del carciofo, ortaggio originario dell’area mediterranea appartenente alla stessa famiglia delle margherite (Compositae). Ai fini alimentari come avviene per il cappero si usa solo l’infiorescenza in boccio consumandone le brattee carnose e il ricettacolo molto sviluppato. Il fusto non va confuso con lo stelo che porta il capolino. E’ molto modesto e porta le grandi foglie. Col tempo forma una ceppaia di natura rizomatosa che rappresenta la base da cui si sviluppano nuove piante. Le radici sono robuste e vanno fino a un metro di profondità. Il carciofo resiste al freddo (-10°C), , ma va coltivato in zone non troppo calde. Una volta piantati (normalmente si ricorre all’acquisto di piantine da trapiantare a primavera) durano fino a 10 anni. Ama terreni fertili e profondi, freschi e ben letamati. La produzione è abbondante e per avere capolini grossi è necessario provvedere al loro diradamento lasciandone 8-10 per pianta adulta. Le varietà più produttive e coltivate negli orti sono il carciofo verde spinoso sardo, il romanesco, ma anche i violetto di toscana. le piante si trovano nei migliori garden center.

TERRAZZI E BALCONI. Per “balconi” si intendono le sporgenze di misura variabile, per lo più lunghe e strette, che corrono lungo le facciate di un edificio e formano un riparo al vuoto sottostante. Le “terrazze” invece sono le coperture piante e praticabili che costituiscono di fato il tetto di una casa o di un angolo o parte di essa. Il termine viene usato anche, ma impropriamente, per identificare balconi molto ampi e profondi. Sotto sono spesso vuoti e coprono porticati o spazi aperti su due o tre lati. In generale, parlando di piante, quindi in termini agronomici e non architettonici, i due termini si applicano indifferentemente. Diversa è pero l’importanza rivestita da alcuni elementi cimatici: il vento nei balconi esiste in genere almeno su una parete che in qualche modo protegge le piante mentre i terrazzi sono più esposti. La pavimentazioni di entrambi oggi è per lo più impermeabilizzata senza elementi di discontinuità per essere resistente e meno soggetta a infiltrazioni. Su terrazze e balconi poggiano le fioriere in muratura o le vasche in cemento. meglio però usare vasi grandi e leggeri, resistenti e lavabili fatti di terracotta, plastica o altri materiali. Spesso sono componibili a formare angoli o aree molto armoniche ed estetiche. Per il numero di vasi da coltivare in terrazzo è bene fare attenzione alla portata della struttura tenendo conto anche del peso della neve e delle persone che vi sostano. Alcuni dati: la terra asciutta pesa 1.600 Kg al metro cubo, la neve 1.000 e un vaso di terracotta alto 50 cm. e del diametro di 50 cm. pesa 50 chilogrammi!

PISELLI A DIMORA. Molti amanti dell’orto non hanno ancora provveduto alla semina dei piselli. Questo legume germina con temperature superiori a 5°C, ma anche che a questa temperatura impiega almeno 30 giorni prima di germinare, mentre a 18°C germina dopo una sola settimana. Ecco allora che è bene ritardare le semine fino al completo stabilimento delle temperature dell’aria. Usare sempre semi integri e di colore omogeneo, asciutti, messi a dimora in terreno ben lavorato, soffice e areato, leggermente acido. Si possono seminare sia varietà nane che rampicanti. Queste ultime vanno sostenute con rami o frasche. Attenzione una volta germinati e cresciuti agli attacchi di mal bianco (oidio). Nel caso di attacchi trattare subito usando zolfi o antioidici sistemici del commercio.

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