Una mostra di composizioni artistiche realizzate con le macerie delle tante costruzioni crollate: la vendita dei quadri servirà a finanziare l’acquisto di materiale didattico per le scuole della provincia di Modena
Frammenti di tragedia, trasformati in solidarietà. Il sisma, che ha colpito l’Emilia due anni fa, rivive nelle opere d’arte realizzate da docenti e studenti del liceo artistico fassano e la vendita dei quadri servirà a finanziare l’acquisto di materiale didattico per le scuole della provincia di Modena.
Fino al 29 maggio, la sede del museo ladino di Fassa ospita “L’arte non trema”; all'interno della mostra sono esposte composizioni artistiche elaborate con le macerie delle tante costruzioni crollate. L’iniziativa è dell’altoatesina Ingrid Mair Zischg che risiedeva a Solare, paesino a pochi chilometri di San Felice sul Panaro.
“Dopo il sisma del 2012 musicisti e cantanti hanno promosso iniziative per l’Emilia”, spiega. “Anch’io ho pensato di fare qualcosa di simile rivolgendomi agli amici artisti. L’ho fatto stuzzicandoli emotivamente inviando loro una cornice quadrata di legno (lato 17 centimetri) e una manciata di reperti raccolti tra le rovine causate dal terremoto”. La cosa ha funzionato. “Mi sono arrivate elaborazioni artistiche, poi vendute”, continua Ingrid Mair Zischg. “Con il ricavato abbiamo già iniziato a pagare alcune fatture di materiali didattici per le scuole del territorio. Non grandi cifre ma comunque sempre un segno tangibile di solidarietà”.
Diverse Gallerie hanno dato la loro disponibilità a organizzare mostre per la vendita dei quadri, già a partire dal novembre 2012. L’idea non era quella di puntare a un evento spot “a caldo”, ma di un'operazione nel tempo, proprio quando la memoria collettiva inizia a relegare il terremoto al passato e lo riesuma solo in occasione degli anniversari.
La proposta è arrivata anche in Valle di Fassa e Claudio Valentini, docente vicario della dirigente Mirella Florian, ha raccolto la sfida proponendo alle classi e ai docenti di confrontarsi sul tema. Non solo la scuola ha realizzato una cinquantina di opere, ma ha discusso del problema in classe. L’obiettivo è stato raggiunto: ora le opere realizzate da docenti e studenti sono in bella mostra nelle sala Heilmann del museo ladino, acquistabili a un prezzo base di cento euro.
“Per noi accogliere i lavori delle scuole non è un dovere ma un piacere”, ha detto il direttore Fabio Chiocchetti, direttore dell’Istituto culturale ladino Majon di Fasegn, confermando la volontà del museo di essere aperto alle iniziative del territorio, “specialmente a una proposta che trasforma una tragedia in solidarietà”.
A margine della presentazione della mostra è intervenuto anche Gianni Greco che ha fatto da tramite tra la Valle di Fassa e Ingrid Mair Zischg. A lui il compito di parlare dell'attuale situazione nelle zone terremotate. Le scuole sono ripartite subito anche se ospitate in tendoni o nei bar. Ora buona parte degli edifici scolastici è stata ricostruita (anche con il prezioso contributo in legname da parte della Provincia di Trento). Le società multinazionali presenti in Emilia non hanno abbandonato il territorio ma stanno operando al meglio. Resta invece tutta la difficoltà dei privati che non hanno risorse per ricostruire.
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