Questa settimana nel cimitero di Cognola e di Villazzano abbiamo accompagnato per l’ultimo viaggio due grandi e semplici uomini, esempi di amore per la propria terra e per gli altri. Li abbiamo conosciuti entrambi quando residenti ad Albiano, Silvio Filippi faceva il postino ed era segretario di sezione della Democrazia Cristiana, mentre Sandro Capsoni, di origini milanesi, era dirigente della Coop. Selciatori che occupava nei vari cantieri del Trentino molti operai della zona delle cave cembrane.

Anche Sandro era impegnato in politica e divenne segretario di zona della D.C. della sinistra Avisio. Persone convinte, senza interessi che arrivati a Trento hanno poi continuato, dopo la fine del partito Degasperiano, nei vari campi del sociale. Sandro Capsoni come volontario nell’attività parrocchiale, degli anziani ed infine alla Casa della giovane. Silvio Filippi aveva la musica nel sangue e oltre a suonare in chiesa e dirigere il coro, insegnava a suonare la fisarmonica a molti ragazzi recandosi nelle singole abitazioni. La malattia che lo portò alla tomba, anche dopo la recente scomparsa della moglie, gli impedì la sua attività di insegnante, ma non di frequentare ogni giorno la S. Messa nella sua parrocchiale. Abbiamo detto che aveva la musica nel sangue, elemento che ha trasmesso al figlio musicista di fama e direttore di vari gruppi corali. Qualcuno potrebbe dire che erano due persone normali, ma in questo periodo di sbandamento generale, vogliamo ricordare i due amici che come ex segretario organizzativo della DC, ricordo con particolare affetto e nostalgia, perché per loro la politica era servizio e il loro esempio è augurabile che qualche giovane riesca ad accoglierlo. Questo è l’augurio che molti dei presenti pensavano, mentre la banda musicale di Albiano salutava un amico che sulle note di una sinfonia lasciava, assieme a Sandro, i ricordi e un grande insegnamento: la vita se spesa anche per gli altri è vissuta bene.

Paolo Cavagnoli