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La comunità trentina piange la morte di padre Fabrizio Forti, scomparso all’età di 66 anni, colpito da un malore nella notte tra sabato e domenica. E’ stato fondatore della mensa dei poveri nata nel 1998 al Convento dei Cappuccini di via della Cervara, che da quell’anno ad oggi ha distribuito oltre 500mila pasti. L’entusiasmo e l’energia di padre Fabrizio ha contagiato anche gli oltre 460 i volontari che fino all’ultimo lo hanno aiutato.
Da sempre accanto agli ultimi e agli emarginati, era cappellano al carcere di Spini di Gardolo e, inoltre, aveva ideato in val di Cembra l’associazione Valle Aperta, che si occupa di persone con disagio psichico.
“La scomparsa di padre Fabrizio Forti ci addolora molto. Con lui se ne va prematuramente una colonna di quella Chiesa capace di incarnare il Vangelo dei poveri e il volto misericordioso di Dio” commenta l’arcivescovo mons. Lauro Tisi. “Padre Fabrizio – aggiunge– si è speso per restituire dignità alle persone, fossero piegate dall’indigenza o condannate al carcere. Ha narrato un Dio che non emette giudizi, ma si prende cura di chi fa più fatica. Prego – conclude l’Arcivescovo – perché le opere e le idee dell’amico Fabrizio possano continuare a portare frutto”.
L’Arcivescovo presiderà i funerali che verranno celebrati mercoledì alle 11 in Cattedrale.
La scomparsa di padre Fabrizio Fort lascia un profondo vuoto e smarrimento tra le mura del carcere di Spini di Gardolo dove ogni domenica celebrava la messa con i detenuti.
Piergiorgio Bortolotti, dell’ Apas, l’associazione provinciale che si occupa dei problemi di reinserimento e di alternativa al carcere
“Per me è stato una guida spirituale ed umana”: così Silvio Toniolli, presidente di Valle Aperta ed educatore presso Casa Padre Angelo. (ascolta qui sotto)
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