Il San Vili fu predisposto dalla SAT nel 1988: si presentò come un sentiero di memoria, identità e attenzione alle bellezze “minori” della montagna trentina. Non è nato come un sentiero di pellegrinaggio, anche se poi in certa misura lo è diventato, per scelta e sensibilità di chi lo percorreva, unendo in sé una dimensione civile e una dimensione sacra del Trentino.
La revisione del percorso (un lavoro corale che ha coinvolto, insieme a Margonari e de Battaglia, Michele Azzali, Dario Brunello, Tarcisio Deflorian, Elena Guella e Lucio Sottovia) ha mantenuto l’impianto originario, completandolo con alcune varianti alternative e punti d’appoggio riconoscibili. La guida aggiorna il Sentiero in due itinerari: uno “alto” (che rispetta sostanzialmente la proposta del 1988), l’altro “basso” (più facile e con nuove tratte).
Per entrambi gli itinerari, da percorrere in più giorni, sono descritte le varie tappe. Per ognuna, sono precisate le informazioni logistiche (km, dislivello, tempi di percorrenza, descrizione del percorso), ma ampio spazio è dedicato anche alla descrizione dell’Anima del territorio che si attraverserà in quella tappa, il profilo delle tracce geografiche, i segni di storia e folklore, l’aspetto geologico e botanico.
Oltre alla cartografia, la guida contiene anche alcuni suggerimenti logistici per trovare ospitalità lungo il cammino.
Lascia una recensione