Inaugurazione Casa Sebastiano, “Ora al lavoro per dare risposte di qualità”

“Quando ci sono occasioni, come l’inaugurazione di Casa Sebastiano, sono orgoglioso di essere il presidente di questo territorio straordinario fatto di persone e valori sani. E queste persone i valori non se li tengono dentro, ma li mettono in pratica. Giovanni Coletti ne è la testimonianza più autentica”. Parole del presidente della Provincia Autonoma di Trento, Ugo Rossi, presente domenica scorsa a Coredo per il taglio del nastro del nuovo centro per i disturbi dello spettro autistico della Fondazione trentina per l’autismo, proprio nella Giornata mondiale dedicata.“Le piccole rivoluzioni riescono quando si riesce a fare rete”, ha detto con emozione Giovanni Coletti, noto imprenditore locale e presidente della fondazione. “La patologia dell’autismo è conosciuta da vent’anni ed è poco studiata. Abbiamo costruito una struttura specialistica che non esiste in Italia e nemmeno in Europa. Dopo questa splendida giornata bisogna spegnere i riflettori e cominciare a lavorare per il sistema di gestione offrendo risposte di qualità ai ragazzi. Ciò significa formazione, organizzazione e competenza degli operatori”.

Guido Ghirardini, padre di Sebastiano, ragazzo autistico, di 10 anni, perito tragicamente nel torrente Noce, che ha dato il nome alla struttura, ha detto: “A Sebastiano piaceva nascondersi e poi farsi trovare. Io immagino che sia nascosto in qualche angolo di questa casa e che possa sorridere. Questo è un sogno che è diventata una splendida realtà”.

Domenica a Coredo c’era anche la senatrice Elena Cattaneo, arrivata in treno da Milano: “Io studio una malattia del cervello e la ricerca in questo campo sta facendo passi da gigante, nel settore delle varianti genetiche”, ha detto. “L’evoluzione elimina quello che non serve, ma mantiene ciò che è necessario. Si capisce in questo modo che la variante dell’autismo è molto importante, se si è mantenuta nel tempo. Sono soggetti che hanno una logica ferrea in alcuni campi come la matematica, l’informatica. Questi studi possono essere la frontiera sull’evoluzione. C’è ancora molto da studiare e da capire di un mondo così misterioso e problematico per chi lo vive tutti i giorni”.

Casa Sebastiano sorge in quella che fu la Colonia montana dei Monopoli di Stato, su un’area di circa 4 mila metri quadrati. Al termine dei discorsi ufficiali il vescovo emerito mons. Luigi Bressan ha benedetto il centro, che in seguito tutti hanno potuto visitare.

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