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L’ennesima strage di migranti – ieri nel Canale di Sicilia in cui si ipotizza che abbiano perso 950 persone – riapre la discussione sull’impegno dell’Italia e sull’impotenza dell’Unione Europea per gestire i flussi migratori nel Mediterraneo e sui limiti dell’ operazione Triton che prevede il controllo delle acque internazionali solamente fino a 30 miglia dalle coste italiane.
Per il professor Gianni Bonvicini – vicepresidente vicario dell’Istituto Affari Internazionali – un primo passo necessario è l’invio di forze militari sulle coste libiche in accordo con l’Unione europea e le Nazioni Unite per sostenere la mediazione fra le due fazioni rivali quella laica di Tobruk sostenuta dall’Egitto e quella “islamica-mussulmana” di Tripoli. (Ascolta audio qui sotto)
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