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La sentenza della Corte europea dei diritti umani, che ha qualificato come “tortura” le violenze compiute dalle forze dell’ordine la notte del 21 luglio 2001 alla scuola Diaz di Genova. Dopo 14 anni dal vertice del G8 il tribunale di Strasburgo ci bacchetta perché manca tale reato nel nostro codice penale . Un vuoto legislativo che ha consentito ai colpevoli di restare impuniti. Approdata alla Camera lo scorso 23 marzo la proposta di legge che introduce il reato di tortura , con pene che vanno dai 4 ai 10 anni, torna da domani in Parlamento. Quel luglio 2001 c’erano anche circa 600 trentini a Genova, partiti con nove pullman all’alba di sabato 21 in direzione del capoluogo ligure per partecipare alla manifestazione di protesta contro il G8 e contro il progetto economico e politico che esso rappresentava. Li avevano preceduti di qualche giorno un centinaio di giovani scesi in treno per partecipare all’intera settimana del Forum alternativo. Tra di loro, Vincenzo Passerini, all’epoca presidente del Forum Trentino per la pace. Al rientro da Genova convocò una conferenza stampa per denunciare le aggressioni durante il corteo. “L’impressione che qualcosa di grave fosse successo, che ci fosse stato un ordine dall’alto di dare una lezione dura ai manifestanti”. Sulla sentenza della Corte europea Passerini commenta (Ascolta audio qui sotto)
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