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Sostenere i livelli di occupazione femminile, i tassi di natalità ed il benessere delle famiglie, sviluppando nuovi servizi e nuove opportunità per imprese e famiglie, e salvaguardando al contempo la produttività e la competitività aziendale. Nella consapevolezza di fondo che una famiglia “in salute” va anche a vantaggio dell’economia, in tutte le declinazioni possibili di questa espressione.
Questi, in estrema sintesi, gli obiettivi emersi nel corso della giornata di chiusura, ieri a Riva del Garda, della terza edizione del Festival della Famiglia. Un’ intera giornata di lavori, con 35 relatori, 10 laboratori dedicati agli studenti che provenivano da 11 istituti del Trentino, 1000 iscritti.
Al centro del dibattito ancora una volta la conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare, un problema è stato ribadito negli interventi di tutta la società, non solo delle donne. Una risposta forte ai bisogni di flessibilità e benessere lavorativo può diventare una delle chiave di rilancio economico del Paese. È quindi necessario hanno detto i relatori creare condizioni favorevoli di conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare, obiettivo divenuto peraltro centrale delle politiche sociali di tutti i Paesi aderenti all’Unione europea. Si tratta di politiche che vanno implementate secondo logiche sinergiche, ispirate alla sussidiarietà, che chiamano in causa tutte le risorse presenti nella società civile.
“Il Festival – ha commentato l’assessora alle pari opportunità Sara Ferrari – ha puntato a coinvolgere gli studenti. Questo perché è attraverso l’educazione e la formazione, fin dalla giovane età, delle nuove generazioni che si può raggiungere un’idea di conciliazione che non sia solo un problema delle donne ma anche degli uomini e in generale di tutta la società. Questo Festival, e quanto è emerso nei vari interventi, ha contributo a creare questa nuova cultura conciliativa e di equa suddivisione dei carichi di lavoro familiare”.
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