Riprenderanno lunedì prossimo i lavori per lo spostamento della fossa di Piedicastello di Trento, dove confluisce l’acqua del rio Scala prima di immettersi nell’Adige, necessari per ovviare alla strozzatura esistente sotto il sedime dell’ex circonvallazione.L’opera per la nuova fossa viene realizzata dal Consorzio trentino di bonifica e prevede un investimento complessivo di 750 mila euro.I lavori erano iniziati e presto interrotti per via del ritrovamento di importanti reperti archeologici risalenti all’epoca romana e medievale. Per recuperare le preziose testimonianze archeologiche è stato previsto un investimento di 50mila euro ed un programma di lavori continui che, meteo permettendo, dovrebbero durare un paio di mesi. I tecnici del Consorzio trentino di bonifica hanno inoltre rinvenuto in ottimo stato un antico canale di raccolta delle acque che passa per un tratto anche sotto all’attuale via Doss Trento, ragione per cui sono stati necessari dei puntellamenti e delle opere di messa in sicurezza del tunnel. Il vecchio tracciato della fossa, attualmente collocato esattamente sotto l’abside della chiesa di Santa Apollinare, è stato costruito evidentemente prima dell’abside stessa, realizzata verso la metà del XIX secolo. Il canale, costruito con grossi massi in pietra rossa di Trento e coperto con lastre della medesima pietra, raccoglieva le acque del borgo di Piedicastello e del rio Scala e le convogliava nell’Adige, ma non nel punto attuale, oltre un chilometro a valle, nel vecchio alveo, distante poche centinaia di metri, poi rettificato nel 1850 circa. Quindi il vecchio canale è uno degli ultimi “pezzi” del sistema di raccolta acque esistenti quando ancora l’Adige scorreva in via Torre Verde.
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