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Maggiori sacrifici per Trento e Bolzano da qui al 2023, ma più stabilità e certezza nei rapporti finanziari tra lo Stato e le due province autonome. E’ quanto prevede il nuovo “Patto di garanzia”, siglato ieri a Roma dai presidenti Rossi e Kompatscher, dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Delrio, e dai ministri Padoan e Lanzetta.
La Provincia di Trento dovrà versare un miliardo e mezzo di euro all’anno fino al 2017 per contribuire al risanamento dei conti pubblici. Poi dal 2018 il contributo finanziario sarà di 981 milioni di euro all’anno, somma bloccata fino al 2023. Il governo potrà però aumentare la somma unilateralmente del 20% in caso di eccezionali esigenze di finanza pubblica o per rispettare le norme europee.
L’accordo prevede, inoltre, che lo Stato restituisca alla Provincia la riserva all’erario dal 2014 al 2017, per un totale di 560 milioni di euro. Lo farà però a partire dal 2019 in rate da 20 milioni all’anno. In cambio Trento e Bolzano rinunciano ai ricorsi davanti alla Corte costituzionale.
Si chiude così la partita dei rapporti finanziari fra lo Stato e le due province autonome. “Abbiamo trovato un buon equilibrio tra sacrifici e prerogative della nostra Autonomia” ha detto il presidente della Provincia Ugo Rossi al termine del vertice.
“Un accordo positivo – è il commento del presidente della Commissione dei Dodici Lorenzo Dellai. – Rimangono, tuttavia alcuni nodi”. Sentiamo. (ascolta qui sotto)
In questo contesto di sacrifici a cui è chiamatala Provinciadi Trento, quanto incide la delega in materia fiscale? Sentiamo. (ascolta qui sotto)
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