>
Prosegue in Consiglio provinciale la discussione del disegno di legge contro l’omofobia e per il contrasto alle discriminazioni sessuali . Il dibattito dura da quattro giorni e finora sono stati trattati solo 7 dei 16 ordini del giorno giudicati ammissibili. Se si dovessero esaminare i rimanenti ordini del giorno e i quasi 1500 emendamenti depositati dalle minoranze, non basterebbero tre mesi per licenziare il testo.
La causa è il muro contro muro tra minoranza e maggioranza: i tentativi di raggiungere un accordo, nella giornata di ieri, si sono risolti con un nulla di fatto. La seduta è stata caratterizzata da interruzioni, scontri verbali e nuove interruzioni alla ricerca di una mediazione. L’aula ha respinto altri tre ordini del giorno proposti da Rodolfo Borga della Civica per la tutela della famiglia naturale attraverso apposite campagne di comunicazione. Fugatti (Lega) e Borga si sono ripetutamente rivolti al Patt per evidenziare l’incompatibilità dei principi del partito autonomista con quelli di questo ddl.
Questa mattina i capigruppo hanno concordato una nuova tabella di marcia: si prosegue fino alle 13, alle 15 si riprenderanno i lavori e si andrà avanti fino alla conclusione della discussione dei 6 ordini del giorno rimasti. Domani sospensione, per permettere i lavori in commissione e mercoledì per lo svolgimento del Consiglio regionale. Sul ddl antiomofobia il Consiglio verrà riconvocato lunedì prossimo dalle 10 alle 13 poi nel pomeriggio dalle 14.30 alle 19 e dalle 20 alle 24. Si continuerà con questo orario fino a giovedì quando verrà convocata una nuova riunione dei capigruppo per decidere come continuare.
Lascia una recensione