Il “presepe delle canzoni” per ritrovare il Natale dell’anima

Sabato 21 alle 20.30 nella chiesa del Santissimo a Trento viene proposto anche quest’anno il concerto di Natale del Coro della Sosat

È una tradizione che conta oramai dodici anni di vita, quella che vede insieme il Coro della Sosat e del nostro settimanale Vita Trentina per formulare gli auguri di Natale a tutta la città con un concerto: e anche quest’anno l’appuntamento sarà alle ore 20.30 di sabato 21 dicembre presso la chiesa del Santissimo. Non sarà solo un concerto, in verità: ma, come sempre, un momento di riflessione in musica che in ogni edizione affronta aspetti diversi di una ricorrenza così centrale nella vita e nell’immaginario di tutti noi.

Nelle edizioni precedenti ci siamo sempre concentrati sugli aspetti per così dire esteriori del Natale, della sua rappresentazione e dei suoi significati: quest’anno, invece, abbiamo titolato questo appuntamento “Il presepe delle canzoni”, volendo intendere, con questa espressione, il nostro paesaggio interiore, ciò che non sta fuori ma dentro di noi: quello che Meister Eckart chiamava Il Natale dell’anima. Sarà dunque, quella di sabato, l’occasione per costruire un presepe nel nostro spazio più intimo: e le canzoni/statuine diventeranno, allora, i punti cardini della nostra stessa vita, interpretando quel senso del Natale che abbiamo distillato nei molti anni del suo trascorrere, dal tempo dell’infanzia sino ad oggi; e così esse rappresenteranno i valori che abbiamo fatto nostri.

È la necessità e l’urgenza di ritrovare una dimensione trascendente che ci guida in questa scelta: e non è solo un problema legato al mero consumismo. Certo da tempo ormai il Natale ha rischiato di ridursi ad una corsa al regalo: ma in questi ultimi anni l’enfasi comunicativa scatenatasi finisce per svuotarlo dei suoi significati simbolici e trasformarlo in mero mantra della comunicazione. Questo parossismo invasivo e vuoto di contenuti comincia ormai ad ottobre per trascinarsi martellante fino a gennaio, cogliendo il risultato di liquidare il Natale dell’anima per sostituirlo con la confusione di una kermesse mediatica volta alla desertificazione definitiva delle coscienze e della dimensione misterica. Ciò diviene progressivamente insopportabile per tutti gli uomini di buona volontà, credenti e non credenti, che guardano al cielo per trarne speranza, ispirazione e direzione di marcia: non accettando di ridursi solo a transito di cibo e selfie, e identificando, nella nostra essenza spirituale, la parte migliore di noi. Così parleremo di attesa in un tempo che non sa più aspettare, di appartenenza in un mondo di globalizzazioni forzate, di dolore e oblio in un contesto che tende ad espellere ogni possibile inquietudine e disagio, di contemplazione e gloria, nell’imperare di egotismi riottosi che niente riconoscono all’infuori del sé.

Lo faremo cantando per voi e con voi, utilizzando il mezzo della passione per la tradizione popolare di montagna al fine di condividere un comune sentire: per tornare ad essere vicini l’un l’altro, almeno per un momento e in maniera autentica, esprimendo con la voce la nostra umanità più profonda. Siamo contenti che a questo evento possano essere presenti e partecipare sua Eccellenza il vescovo di Trento ed il Sindaco della città: a significare non tanto la nostra rilevanza, quanto l’importanza di essere insieme per un augurio che vuole essere rivolto a tutta la nostra comunità. Perché la dimensione interiore segnata dal presepe delle canzoni non vuole tradurre isolamento e solitudine: tutto il contrario. La consapevolezza di ciò che si porta dentro come valore costituisce infatti l’elemento primo e imprescindibile per poter portare qualcosa agli altri: per affermare, come insegna il Natale, la dignità di ogni esistenza.

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