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Pochi accessi, non si giustificano gli investimenti. Per questa ragione a partire dal primo settembre si interrompe, l’attività dei due punti di primo intervento di Ala e di Mezzolombardo, che non svolgono servizio di pronto soccorso, ma che comunque richiedono all’Azienda provinciale un importante investimento di risorse umane, che non trova rispondenza in termini di servizio reso all’utenza. A deciderlo la giunta provinciale nell’ambito della riqualificazione della rete di medicina d’urgenza.
A Mezzolombardo, nel 2013, la media di accessi è stata di 7,7 persone al giorno, scesa a 6,6 nei primi sei mesi del 2014 e solo 4 persone su 1217, nel primo semestre dell’anno, sono state poi ricoverate. Ad Ala, nel 2013, la media degli accessi si è attestata sullo 0,5%, scesa allo 0,4% nel primo semestre 2014.Quindi meno di una persona al giorno. Nel 100% dei casi i pazienti sono stati poi rimandati al proprio domicilio. I dati, dunque, dimostrano che le problematiche trattate nei due ambulatori sono riferibili, nella quasi totalità, alla medicina di base. Per eventuali emergenze, resterà attivo, nei due punti di Ala e Mezzolombardo, il servizio di guardia medica (che opera già oggi nelle ore notturne e nel fine settimana e continuerà a farlo). Per quanto riguarda invece l’attività di pronto soccorso, i cittadini possono rivolgersi alla rete della medicina d’ urgenza garantita da sette unità operative, ovvero gli ospedali di Trento (S.Chiara), Rovereto, Arco, Tione, Borgo Valsugana, Cles e Cavalese
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