Recepite dalla Provincia autonoma di Trento la direttiva europea, già recepita dal governo, secondo cui i cittadini europei hanno diritto a recarsi in un qualsiasi Paese dell’Unione per curarsi, ricevendo un rimborso da parte dell’istituzione del Paese competente. La Giunta provinciale, con una delibera a firma dell’assessore Donata Borgonovo Re, ha oggi impartito le prime disposizioni applicative all’Azienda provinciale per i servizi sanitari per l’attuazione della direttiva.I rimborsi – prevede la delibera – saranno calcolati in base alle tariffe del proprio sistema sanitario. Verrà poi creato, presso l’Azienda sanitaria, un punto unico di informazione per informare correttamente i cittadini su questa opportunità. “Il decreto legislativo di applicazione della direttiva dispone di fare riferimento alle tariffe regionali, ma in provincia di Trento – ha sottolineato Borgonovo Re – sono previsti diversi livelli tariffari ed è quindi indispensabile che la Provincia autonoma disponga in merito”. “Inoltre – ha chiarito l’assessore – l’eventuale rimborso sarà erogato se la prestazione sarà compresa nei livelli essenziali di assistenza (Lea) e non per i livelli aggiuntivi di assistenza provinciale”.Infine, la Provincia di Trento non intende avvalersi della facoltà, data dal decreto legislativo alle regioni, di riconoscere rimborsi aggiuntivi, per spese di viaggio o alloggio. “Questo non solo per esigenze di contenimento finanziario – ha detto l’assessora provinciale alla sanità – ma anche in considerazione del fatto che, quando le cure sono necessarie all’estero, tali rimborsi sono già riconosciuti dalle attuali normative, mentre nei casi di viaggio per cure nell’ambito della disciplina della direttiva europea è il cittadino a decidere di rivolgersi all’estero, al di fuori di motivi di necessità medica”.
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