“Accompagnare” lungo quel viaggio che è la vita

Accompagnare è un’arte, che va costruita per diventare esperti di vita, per educare alla domanda su chi siamo e alla fame del cuore. Così in sintonia con il primo incontro incentrato sul confronto tra le generazioni, nella seconda serata del percorso “Accompagnare” la psicologa Sandra De Carli ha convenuto che “la crisi dei giovani è crisi degli adulti”, ma se non si può più pretendere di restaurare la paternità del passato, è sempre possibile e vincente prendersi cura degli altri accompagnando nell’ascolto.

Da “adulti competenti nell’essere adulti”, “padri testimoni”, “navigatori” che stanno accanto anche su rotte sbagliate avendo chiara la meta, senza instradare ma insegnando come camminare. “Iconografi”, che non mettono la firma ma sono al servizio senza essere ingombranti, mostrando come porsi di fronte a se stessi, aiutando a guardare dentro di sé e a ricordare e riconoscere chi siamo. Con un linguaggio incisivo e limpido la relatrice ha elencato le caratteristiche di un buon compagno di viaggio, gli atteggiamenti con cui prendersi cura e quelli da evitare assolutamente: nel viaggio della vita, in cui ogni persona cerca un senso, inteso sia come direzione che come significato, le parole chiave sono ascolto, stare accanto, empatia e umiltà; mentre i verbi che si rincorrono sono rispettare, amare, lasciare, capire, contemplare ed imparare. Per stare accanto ad una persona poi, soprattutto se sta attraversando una fase di passaggio o di crisi, è necessaria la vicinanza, la capacità di stabilire un legame, come dice il verbo “accompagnare” stesso che deriva dall’essere “cum-panis”: mangiare il pane insieme, prendersi cura della fame del cuore.

Recuperando il pensiero di Massimo Recalcati e partendo dal libro di don Luigi Maria Epicoco “Telemaco non si sbagliava”, la dottoressa De Carli ha quindi spiegato il senso della paternità, che passa attraverso lo scoprirsi figli unici, prediletti, figli di una vocazione, del cuore e del perdono. In una società che seda le inquietudini ed enfatizza gli attimi, che riempie il vuoto educativo lasciato dagli adulti con la vacuità degli influencer, è importante infatti abitare responsabilmente la propria storia, cercare compagni di viaggio che aiutino ad ascoltare la voce dello Spirito, che suscita domande e sani conflitti, cambiamenti che fanno crescere. Infine una serie di suggerimenti e spunti per comprendere meglio l’arte di accompagnare: oltre al già citato libro di Epicoco romanzi formativi come “Il mago di Oz”, “Il Re Leone” e il film “Scoprendo Forrester”; e l'appuntamento con il terzo incontro della serie: martedì 8 ottobre alle ore 17.30 al Vigilianum, con la tavola rotonda “Calcio e parrocchia. Comunità che accompagnano”.

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