“Con Zeppelin prendiamo il volo…”

Saranno seicento, fra ragazzi e capi, gli scout che dormiranno in tenda a Lavarone fra il 10 e il 18 agosto in occasione del terzo campo regionale dell’Agesci. Altri adulti cureranno l’organizzazione generale lavorando prima, durante e dopo il campo. L’evento è rivolto a esploratori e guide, ragazze e ragazzi di età compresa fra i 12 e i 16 anni, che potranno vivere quest’avventura divisi in tre sottocampi situati ad Albertini, Azzolini e Rocchetti.

Saranno coinvolti 20 gruppi scout Agesci presenti sul territorio regionale, 16 dalla Provincia di Trento e 4 dalla Provincia di Bolzano, e ci sarà la partecipazione di scout appartenenti all’associazione Südtiroler Pfadfinderschaft e Asmi (Associazione Scout Musulmani Italiani).

L’attività è già tutta pianificata e in buona parte si svolge per squadriglia, un gruppetto di 7/8 ragazzi che dormono nella stessa tenda, costruiscono lo stesso spazio dove trascorrere il campo e svolgono le attività proposte: una sorta di piccola comunità in cui gli scout possono imparare facendo, sfruttando quel trapasso di nozioni tanto caro al fondatore dello scautismo, Baden-Powell.

Zeppelin è il nome del campo e richiama allo stesso tempo un nodo e l’inventore del dirigibile. Da una parte ciò che ci permette di creare legami o ci trattiene, dall’altra il desiderio e la necessità di volare alto, di allargare l’orizzonte. Così “l’uomo dei boschi” deve essere buon cittadino e servire la comunità, ma, viceversa, il buon cittadino deve riscoprire il valore di essere “uomo dei boschi”, capace di un rapporto rispettoso con la natura, con gli altri e con se stesso, capace anche di sporcarsi concretamente le mani e soprattutto competente.

I ragazzi avranno l’occasione di rapportarsi con le realtà locali per la creazione di servizi con cui lasciare il loro segno sul territorio (dalla pulizia di sentieri all’animazione di alcuni momenti).

Per organizzare tutto ciò, l’Agesci regionale si avvale del prezioso aiuto della Protezione civile per alcune strutture, della collaborazione della Croce Rossa di Lavarone per la gestione sanitaria del campo, dei NuVoLa per la cena del 15 agosto. Nel giorno di Ferragosto ci sarà un evento particolare: la messa celebrata nell’arena del campo dal vescovo di Trento, Lauro Tisi. In quell’occasione tutti i sottocampi si riuniranno alle 17 per assistervi e per continuare tutti assieme con un momento conviviale di animazione.

Stretta è stata anche la collaborazione con il sindaco di Lavarone Isacco Corradi, l’assessore Ambiente e Foreste Marisa Corradi, l’APT di Lavarone, il Presidio Slow Food, l’associazione "Respiro degli alberi", il Comitato Bertoldi per il Sentiero delle Sorgenti che hanno collaborato nella ricerca dei posti, dei servizi da far fare ai ragazzi, dei cibi particolari presenti. Infatti, ogni campo diventa per gli scout anche occasione per una formazione alimentare e ambientale.

I Capi Campo Francesco Endrici e Chiara Simoni, incaricati regionali della Branca EG (Settore dell’Agesci che si occupa del percorso educativo di esploratori e guide) hanno predisposto anche avvisi per residenti e turisti, perché l’impatto sull’altipiano di Lavarone sia positivo e l’evento venga vissuto come un’opportunità per conoscere una realtà educativa importante per la formazione dei giovani.

Gli obiettivi del campo regionale esploratori e guide sono ambiziosi. Si parte dal vivere la proposta scout nella sua unitarietà: l’uomo dei boschi è anche un buon cittadino ed un buon cittadino è anche un uomo dei boschi e quindi è necessario far proprio il significato di entrambi i concetti per vivere al meglio l’esperienza scout. In questo senso sarà necessario non perdere di vista il metodo scout ed usare l’avventura come strumento privilegiato per vivere questa unità. Sarà il momento in cui vivere al meglio le relazioni tra i diversi gruppi e diverse associazioni scout presenti, facendo proprio l’invito di Papa Francesco di essere “costruttori di ponti”. Ma il campo è anche l’occasione per concludere il percorso sulla competenza promosso a livello nazionale e regionale che invita a proiettarsi verso il futuro con questo motto: “saper essere e saper fare per se stessi e per gli altri”. Per i ragazzi, Zeppelin è anche l’opportunità per vivere il campo da protagonisti e imparare a progettare in maniera efficace. E alla fine del campo riusciranno a sciogliere i nodi che li bloccano e a volare alto, abbandonando le cose di poco valore che non permettono di prendere il volo. Una sfida personale, dunque, dentro una sfida associativa.

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