Trento passa il testimone a Mechelen, capitale europea del volontariato 2025

La staffetta delle capitali europee del volontariato è avvenuta nel Duomo di Trento. Il sindaco Franco Ianeselli ha consegnato all’assessore alla cultura di Mechelen Bjorn Siffer il riconoscimento: sarà la cittadina belga, infatti, a ricoprire questa carica per il 2025. Mentre per il 2026 è stata proclamata vincitrice Maia, in Portogallo, che ha avuto la meglio su Ballina (Irlanda) e Rezszow (Polonia). E in occasione della cerimonia che si è svolta venerdì 29 novembre è stato consegnato un altro riconoscimento: l’Aquila di San Venceslao, che è andata a Carmen Bridi, volontaria di Valsorda “punto di riferimento per tutti, espressione della normalità del bene e di quell’etica della generosità quotidiana” che accomuna i cittadini attivi trentini, a cui simbolicamente viene esteso questo riconoscimento.

Carmen Bridi di Valsorda premiata con l’Aquila di San Venceslao

La cerimonia di chiusura di Trento capitale europea del volontariato si è aperta con un richiamo alla visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che il 3 febbraio è arrivato alla T quotidiano arena per l’inaugurazione dell’anno. Richiamo fatto da monsignor Mariano Manzana, missionario in Brasile, che ha ricordato come il volontariato sia prima di tutto “un modo di essere e di vivere”.

Ma la festa è stata aperta dal canto di speranza dei bambini della Velaschmid Buskers Orchestra, un progetto nato l’anno scorso in seno all’Istituto Trento 6. I piccoli, guidati dal maestro Federico Bortoli, hanno intonato “Bánÿaá ma sé”, scritto assieme al Centro Astalli di Trento. “Ci piace pensare a questa come a una canzone di accoglienza e di rispetto, che valorizza un aspetto che accomuna il mondo del volontariato e della scuola: il prendersi cura. Nel nostro piccolo, infatti, anche noi cerchiamo di prenderci cura degli altri e pensiamo che questo sia il punto di partenza per rendere la città più bella”. Per la parte musicale si è esibita anche l’orchestra Haydn.

Il coro dell’Istituto Trento 6

“In questo anno i volontari ci hanno indicato una strada. La strada della partecipazione, senza la quale non c’è democrazia”, ha affermato il sindaco di Trento Franco Ianeselli. Parafrasando l’antropologa Margaret Mead, il primo cittadino ha aggiunto: “La civiltà inizia quando qualcuno si prende cura di un suo simile in modo disinteressato. Essere civili è questo. Il volontariato è dunque la massima espressione della civiltà“.

Giorgio Casagranda, presidente del Comitato Trento Capitale oltre che del Csv, ha espresso un auspicio: “Guardando al futuro, ci aspettiamo un volontariato sempre più inclusivo e aperto, in grado di intercettare le aspirazioni dei giovani e di adattarsi ai cambiamenti della società. Tutto questo dipende dalla gente felice che non perde di vista i valori fondanti che hanno sempre guidato il nostro impegno: solidarietà, partecipazione e responsabilità”.

Il presidente della Provincia Maurizio Fugatti ha dichiarato: “Il volontariato è anche un vero e proprio giacimento di valori a cui attingere per avere certezze e speranze anche nei momenti difficili che il nostro tempo ci propone. Importante rinnovare l’impegno per fare sì che l’enorme patrimonio rappresentato dal volontariato non sia sprecato ma invece valorizzato, affinché si creino le condizioni perché le persone continuino a decidere di mettersi al lavoro per il bene degli altri e dell’intera società”.

Tra i momenti più emozionanti della serata, presentata dalla giornalista del Corriere della sera Giorgia Bollati, lo spettacolo “Destinazione delicatezza” del gruppo teatrale Ikaro e della cooperativa sociale La Rete. “Un viaggio – ha spiegato Eleonora Damaggio della Rete – dove non esistono disabilità e normalità, ma solo una comune ricerca, con storie che hanno cadute, fratture e fragilità, storie alle volte di fatica”. Pensando allo spettacolo, i realizzatori hanno separato ciò che è delicato da ciò che non lo è. “Non è delicata l’indifferenza, spostare lo sguardo e fingere che quel problema non sia anche nostro, che la disabilità e la fragilità facciano paura. È delicato pensare che il braccio emiparetico di una delle nostre attrici possa diventare parte della coreografia”, ha aggiunto Damaggio.

Lo spettacolo “Destinazione delicatezza” della Rete

La dirigente del servizio Welfare del Comune di Trento Sabrina Redolfi e la direttrice del Csv Francesca Fiori hanno messo in luce l’eredità che l’anno di Capitale europea del volontariato lascia alla città. Oltre 750 gli studenti (e altri ne arriveranno) che, grazie alle fiere del volontariato nelle scuole, hanno conosciuto tantissime opportunità di cittadinanza attiva. Sedici i progetti di volontariato d’impresa (volontariato retribuito durante il normale orario di lavoro) attivati o in corso di definizione. Tantissime le ore di consulenza alle associazioni in tema di supporto digitale e di crowdfunding. E poi ancora, l’anno di Capitale lascia un bagaglio di strumenti ed esperienze destinate a portare frutti anche negli anni a venire: la app “Attivati!” per far incontrare domanda e offerta di volontariato, 280 eventi, 71 bandi finanziati con oltre 400 mila euro, l’incontro con 108 visitatori da 20 Paesi d’Europa e, infine, il racconto, in immagini e parole, della “Gente felice”, ovvero dei volontari che trovano soddisfazione e realizzazione personale nell’impegno quotidiano per gli altri.

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