Anche il Garda ci dice come cambia il clima

La scoperta di un team di ricerca delle università di Trento e di Utrecht

Il lago di Garda non attira soltanto l’interesse delle migliaia di turisti e sportivi appassionati di vela e windsurf. Unico per caratteristiche fisiche e ambientali, è anche un caso di studio sul quale lavorano vari gruppi di ricerca internazionali. Un team delle Università di Trento e di Utrecht ha scoperto ora un effetto sorprendente e finora sconosciuto: la rotazione terrestre modifica il movimento delle acque del Garda e ne influenza il rimescolamento, cruciale per la qualità dell’ecosistema. I risultati sono stati pubblicati il 5 giugno su “Scientific Reports”, rivista scientifica del gruppo “Nature”.

Alla scoperta si è giunti nell’ambito di una collaborazione scientifica tra il Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e meccanica dell’Università di Trento con il gruppo di ricerca coordinato da Marco Toffolon e l’Istituto di ricerca marina e atmosferica dell’Università di Utrecht con Henk A. Dijkstra.

“Dal nostro studio – spiegano Sebastiano Piccolroaz (Utrecht University) e Marina Amadori (UniTrento), autori dell’articolo insieme a Toffolon e Dijkstra – emerge che quando il vento soffia lungo l’asse principale del lago di Garda la rotazione terrestre induce una circolazione secondaria che fa muovere l’acqua anche in direzione trasversale, da una costa all’altra. L’effetto è una differenza di temperatura dell’acqua tra la sponda veneta e quella lombarda e, più rilevante per la salute del lago, il trasferimento di ossigeno, nutrienti e altre sostanze disciolte dalla superficie agli strati più profondi e viceversa. Nel dettaglio, in caso di Föhn, si assiste alla risalita (upwelling) di acqua fredda lungo la costa orientale e alla discesa di acqua più calda lungo la sponda occidentale (downwelling). In particolare, nel periodo compreso tra febbraio e aprile, quando la temperatura del lago raggiunge i valori minimi, il rimescolamento può spingersi fino sul fondo del lago, a 350 metri di profondità”. Un fenomeno tipico delle zone costiere di oceani e grandi laghi, che non ci si aspettava di riscontrare nel Garda.

La scoperta rappresenta un passo importante nella comprensione delle circolazioni del lago di Garda e dei processi che ne governano la qualità delle acque. E offre un contributo agli studi sulle risposte dei laghi al cambiamento climatico: i risultati della ricerca suggeriscono che questo tipo di circolazione profonda possa diventare sempre più rilevante in uno scenario di riscaldamento climatico “dove il tipico rimescolamento dovuto al raffreddamento superficiale in inverni particolarmente rigidi sta diventando sempre più raro”.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina