Si adottino misure di contrasto per farli stare lontano dagli allevamenti, dice
“Questa legge ha almeno il merito di sollevare un problema – afferma Mauro Fezzi, presidente della Federazione provinciale allevatori – Al di là della costituzionalità o meno del provvedimento”.
E qual è questo problema?
“Guardi, passiamo oltre alle favole che ci raccontano gli animalisti e gli ambientalisti in generale. Gli allevatori non sono contrari alla presenza del lupo. Sono semplicemente disperati nel constatare l’escalation dei numeri, in aumento, preoccupante. Se sono veri i dati che girano, ci stiamo avvicinando, compresi i cuccioli, alla cinquantina. I branchi si stanno diffondendo. E da noi i lupi hanno trovato ‘il paradiso terrestre’”.
Si vede che magari gli allevatori non adottano tutte quelle misure di contrasto che peraltro sono previste dalle norme.
“E’ vero che per i lupi è molto comodo cibarsi dell’animale domestico. Magari può darsi che qualcosa in più gli allevatori debbano fare, ma il dato inconfutabile è che c’è una pressione di questi animali sugli allevamenti d’alpeggio sempre più forte. E poi, parliamoci chiaro, i recinti comportano un gran lavoro. Un conto è far quelli per gli ovini, un altro per i bovini. Facile dirlo, inoltre abbiamo ben poche garanzie anche con questi accorgimenti. Il rischio è l‘abbandono degli alpeggi”.
Permettere l’abbattimento secondo lei risolve la situazione?
“Ma basta sparargli con proiettili di plastica, a mo’ di dissuasione. Non occorre mica ammazzarli. E’ però necessario che si adottino misure di contrasto per farli stare lontano dagli allevamenti. E’ importante che in situazioni gravi, come questa, sia dato la possibilità di intervenire”.
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