Ora passi di pace

Tra le fortificazioni della Grande Guerra a ripensare l’impegno per la pace, sull’esempio del giovane Frassati

Introduzione

In val di Cembra a ringraziare per il raccolto lungo i vigneti (vedi pag.3). In val di Non sul Cammino Jacopeo a gustare il valore della condivisione (vedi pag. 4). Ed ecco il terzo itinerario del fine settimana, sul monte Zugna a ripensare alla pace nel nome di Frassati, raccontato dalla presidente diocesana di Azione Cattolica, Anna Rigoni.

Un gruppo di camminatori, variegato per età e provenienza, ha percorso sabato 7 luglio il Sentiero della Pace che dal Sacrario militare di Rovereto porta alla cima del Monte Zugna. Un camminata impegnativa in una calda giornata estiva, con un obiettivo comune: camminare insieme per la pace in occasione della Giornata dedicata alla memoria del beato Pier Giorgio Frassati, il giovane universitario torinese morto a 24 anni nel 1925 e indicato come modello dal Papa ai giovani di tutto il mondo attesi a Roma nel prossimo agosto..

Ricordando il centenario della fine della Prima Guerra Mondiale, avevamo tra noi anche qualche maglietta rossa per ricordare l’iniziativa proposta dall’associazione “Libera” a da don Ciotti “per fermare l’emorragia di umanità” dei tanti bambini morti nel Mediterraneo e contro i pregiudizi e il razzismo; forme di violenza moderna, così come la “III guerra mondiale a pezzetti” condannata da Papa Francesco.

Come ricordato nel momento di preghiera iniziale sul colle di Castel Dante, davanti al sacrario dove sono custodite le salme di più di ventimila soldati italiani e austroungarici, la pace si coltiva con la mitezza e l’umiltà, con una giustizia che è carità; con la solidarietà, il rispetto reciproco e la condivisione. E con l’amicizia, come hanno testimoniato il felice sodalizio rinnovatosi anche quest’anno tra Azione cattolica, Montagna Giovani e Vita Trentina, e la partecipazione di famiglie, giovani e adulti che hanno camminato su sentieri di guerra con desiderio di pace.

Siamo partiti insieme, ognuno con il proprio passo, ma arditamente i bambini e i più adulti hanno scelto di partire a piedi dall’Ossario, lungo la via degli Artiglieri; e mentre l’altro gruppo visitava il Trincerone italiano e saliva fino alla vetta del Monte Zugna per ammirare il panorama in un ideale pellegrinaggio sul fronte della Grande Guerra, chi era impegnato nell’ascensione ha percorso il sentiero ombroso ma faticoso, sulle orme dei giovani soldati che qui hanno sacrificato la loro vita ma soprattutto riconoscendo il valore del salire verso l’alto aspettandosi, condividendo fatica e gioia, coltivando istintivamente relazioni belle.

Ci siamo ritrovati in cima, per condividere cibo e risate, preghiera e sorrisi, contemplazione di una natura benigna che ha bordato le trincee di gigli e ci ha aiutato con una brezza leggera.

Ci interrogava anche la figura di Frassati che durante e dopo lo strazio della Prima Guerra Mondiale, osteggiò i venti dell'ideologia fascista che cominciavano a farsi sentire; impegnato nella San Vincenzo, egli si impegnò con tutte le sue forze nello stare accanto ai poveri nei loro bisgoni più concreti; molto attivo nella FUCI, nell’Azione cattolica e nell’associazione Giovane Montagna, attirò a sé un nutrito gruppo di amici con cui condivideva la sua passione per la montagna, accompagnandoli nella crescita alternando sapientemente momenti di preghiera, di allegria e di condivisione degli impegni caritatevoli.

Abbiamo condiviso che la pace si costruisce giorno per giorno, con speranza e costanza; come una gita in montagna, costa fatica, apre orizzonti magnifici e fa trovare buoni amici con cui raggiungere con gioia una meta alta, bella, che fa esultare e dona pienezza al cuore di ognuno.

Verso l’alto, per tornare poi a valle con il Cielo negli occhi.

Anna Rigoni

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