“Giuristi dentro”, lo sportello di ascolto in carcere
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Uno sportello di ascolto per offrire ai detenuti un servizio informativo e di mediazione sarà istituito presso la Casa circondariale di Spini di Gardolo a Trento. L’obiettivo è rendere più comprensibile un linguaggio, per natura ostico, come quello giuridico. L’iniziativa si chiama ‘Giuristi dentro’, un progetto triennale presentato oggi alla Fondazione Caritro e che nei prossimi giorni porterà nel carcere di Spini di Gardolo, ogni venerdì mattina, alcuni studenti del quarto e quinto anno della facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trento.Lo sportello non ha lo scopo di mettere il detenuto in contatto con un nuovo legale, non prevede la redazione di atti giuridici e non mira ad adottare o suggerire strategie difensive. “Le finalità sono essenzialmente due: agevolare il rapporto dei carcerati con i loro avvocati e facilitare, se non addirittura accelerare, l’ingresso degli studenti nel mondo del lavoro”, ha detto il presidente di Fondazione Caritro, Michele Iori. A lanciare l’idea sono state Marta Tomasi e Lucia Busatta, già volontarie nell’ambito di ‘Avvocati per la solidarietà’, che hanno intercettato alcune necessità espresse dalla Casa circondariale. E proprio i volontari che vi hanno preso parte, studenti della facoltà di Giurisprudenza di Trento, sono gli stessi che, dopo un’adeguata formazione, presteranno servizio presso lo sportello a Spini. Nella fase iniziale ne saranno coinvolti 8, ma complessivamente sono una quarantina gli studenti a disposizione.
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