Un momento di riflessione e dialogo basato sui concetti di tradizione, famiglia e natura ha animato giovedì 14 novembre le aule della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige, dove il vescovo, monsignor Lauro Tisi, ha incontrato gli studenti dell’Istituto Tecnico Agrario e dell’Istruzione e Formazione Professionale.
L’incontro si è svolto nell’ambito della visita pastorale alla Zona pastorale di Mezzolombardo che comprende Piana Rotaliana, altopiano della Paganella, Terre d’Avisio.
Il Vescovo Tisi, accolto dal dirigente Scolastico prof. Manuel Penasa, e dalla prof. Roberta Bernardi, responsabile del Dipartimento comunicazione, sviluppo e orientamento del Centro Istruzione e Formazione nonché docente di materie letterarie, ha condotto due sessioni di riflessione, destinate rispettivamente alle classi quarte e quinte stimolando il dibattito su tematiche di grande rilevanza: la competizione, la serenità, il valore delle tradizioni e il nostro rapporto con la natura.
La riflessione centrale dell’incontro ha ruotato attorno all’idea dell'”incontro con l’altro“, una dimensione fondamentale per superare l’isolamento e l’ansia in un mondo sempre più dominato dall’individualismo e dalla competizione sfrenata.
Come ha sottolineato il Vescovo, è nell’incontro – con il prossimo sia come con il Creato – che ci ritroviamo come persone. Nel confronto con l’altro, che sia nel piccolo gruppo o in una comunità più ampia, riscopriamo noi stessi e possiamo costruire insieme un senso più profondo di appartenenza e di futuro. L’incontro con l’altro è l’antidoto alla solitudine e alla frustrazione”. “Nessuno si salva da solo”, ha ribadito il vescovo Tisi, citando papa Francesco. La chiave per superare le sfide del nostro tempo è “vincere insieme“, costruendo percorsi di crescita e di comprensione reciproca. La natura, con la sua bellezza e i suoi ritmi, è il più grande esempio di un incontro che ci insegna a vivere nella dualità e nella collaborazione.
Il Vescovo ha toccato anche il tema della tradizione, della famiglia e del nostro legame con il passato, ragionando con gli studenti su come questi valori possano essere ancora rilevanti in un mondo sempre più proiettato verso il futuro e l’innovazione. La tradizione, non intesa come mero conservatorismo, crea appartenenza ed è il vero punto di partenza verso il futuro, l’innovazione.
L’incontro ha rappresentato un’occasione preziosa per gli studenti, che hanno avuto la possibilità di riflettere su temi di grande rilevanza per la loro formazione umana e professionale.
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